Il Torre Testa 2011 di Tenute Rubino conquista i Tre Bicchieri

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Un nuovo prestigioso riconoscimento per il Salento del vino di qualità. Il Torre Testa 2011 di Tenute Rubino, capolavoro enologico e vino di punta dell’azienda, ottenuto da uve Sussumaniello vinificate in purezza, conquista i Tre Bicchieri dell’edizione 2013 della Guida del Gambero Rosso. Il Torre Testa è l’emblema della filosofia produttiva di tenute Rubino, che coniuga tradizione e innovazione, il recupero di un’antica varietà autoctona come il Susumaniello, oggi quasi del tutto scomparsa dal patrimonio ampelografico pugliese, associata a tecniche innovative in vigneto che consentono di avere un prodotto di eccellenza.

Il Torre Testa è un vino che nasce nella tenuta agricola di Jaddico, a nord di Brindisi, in un ambiente caratterizzato dalla vicinanza al mare, che porta con sé salinità e continua ventilazione. In quest’area a ridosso dell’Adriatico, Tenute Rubino ha voluto far rinascere il Sussumaniello, un vitigno che, nella tradizione viticola di questo territorio, veniva impiantato insieme al Negroamaro per dare ai vini colore e un più alto equilibrio tra acidità e zuccheri. Il Sussumaniello deve il suo nome al fatto che, in età giovanile, la pianta è particolarmente produttiva, tanto da caricarsi come un asinello, fino poi a riequilibrarsi con lo sviluppo successivo.

Oggi il vino prodotto da uve Susumaniello è diventato un marchio di fabbrica dell’azienda salentina, un emblema di grande eccellenza qualitativa. Caratteristiche queste, che gli consentono di essere apprezzato da esperti e winelovers più esigenti, mossi dalla ricerca di vini dalla personalità inconfondibile, espressione d’autentica eccellenza dei territori di produzione.

“Questo nuovo riconoscimento per il Torre Testa, (che arriva dopo i tre bicchieri dello scorso anno ottenuti da un altro vino di punta di Tenute Rubino, il Visellio, N.d.R.) – afferma Luigi Rubino, titolare dell’azienda – conferma il valore del lavoro svolto per rilanciare questo nobile e dimenticato vitigno e premia l’investimento fatto sul Sussumaniello come varietà reliquia del Salento, che, oggi, trova in una coltivazione innovativa e nella selezione dei grappoli vendemmiati rigorosamente a mano, i suoi elementi distintivi. Crediamo nelle potenzialità di un territorio unico e straordinario e in una viticoltura che non si limita al solo recupero varietale ma impegna fortemente l’azienda con pratiche colturali rigorose per vini di grande complessità ma anche di grande armonia”.

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