Gianni Gagliardo: prime considerazioni sulla vendemmia 2012

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“Fatto salvo che è sempre bene trarre conclusioni quando l’uva è in cantina, molto probabilmente il 2012 sarà una di quelle vendemmie che vanno a sottolineare la differenza fra un produttore di Barolo ed un Grande Produttore di Barolo.” E’ cauto Stefano Gagliardo, che ricopre la figura dell’enologo nel team famigliare alla guida della cantina Gianni Gagliardo di La Morra, nota in tutto il mondo per i suoi Barolo.

Appena terminato un sopralluogo approfondito nelle vigne di proprietà, con il fratello Alberto, che si occupa delle vigne, e l’agronomo Federico Curtaz, Stefano Gagliardo continua affermando che “se in alcune zone d’Italia il caldo agostano ha ormai lasciato un segno indelebile, compromettendo la qualità delle uve, ciò non è avvenuto in Langa, dove in questo momento i nebbioli sono ben indirizzati verso una maturazione che in alcune vigne può essere anche decisamente interessante.”

“La grandine di Luglio – continua Gagliardo – ha messo alla prova le nostre vigne, che però grazie ad una serie di piccoli interventi mirati si stanno rimettendo in carreggiata al di là delle più rosee aspettative.”

Quali sono le aspettative sulla qualità delle uve? “Si tratta di una vendemmia giocata sulle sottigliezze, che in qualche caso faranno veramente la differenza. In questa fase, se il clima non ci metterà lo zampino, ci aspettiamo vini caldi e suadenti, sicuramente paragonabili al 2003. La mia impressione inoltre, è che quest’anno non ci sia molto spazio per risultati intermedi. Al di là dei vini problematici, ci potranno quindi essere vini decisamente interessanti.”

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La cantina Gianni Gagliardo ha sede a La Morra (Cuneo) nel cuore della zona di produzione del Barolo, il “Re dei Vini”. Qui, la famiglia Gagliardo ha riunito porzioni di vigneti dislocate nelle aree più vocate di Langhe e Roero, terre vitivinicole d’eccellenza, per un totale di 16 vigneti di cui 11 coltivati a Nebbiolo. Il Barolo Riserva DOCG “Preve”, top di gamma dei loro Barolo, è stato definito da Robert Parker una “pietra miliare” dell’enologia italiana.

L’export rappresenta l’85% delle vendite con una distribuzione in oltre 50 Paesi in tutto il mondo: dai mercati più maturi ed esigenti per i grandi vini come Stati Uniti, Germania, Canada, Brasile, Spagna, Inghilterra, Francia, Austria a quelli ancora “acerbi”, come l’area asiatica.

Gianni Gagliardo porta avanti questa tradizione di famiglia con i figli Stefano, Alberto e Paolo. L’essenza dei grandi vini prodotti da questa azienda risiede in due valori fondamentali: da un il terroir d’eccellenza, con caratteristiche morfologiche uniche dal massimo potenziale; dall’altro il metodo produttivo che consiste nel lavorare le uve provenienti da ciascun vigneto come un cru, vendemmiate e vinificate separatamente, anche per i vigneti più piccoli, e poi assemblate solo in un secondo momento per esprimere il massimo valore sensoriale di ciascun vino.

Oltre ai grandi rossi del Piemonte, l’Azienda Gianni Gagliardo ha scritto una pagina fondamentale nella storia della Favorita, quando alla fine degli anni Ottanta ha impiantato il primo vigneto specializzato di questo vitigno, attingendo il legno dalla collezione ampelografica dell’Università di Torino.

Gianni Gagliardo: www.gagliardo.it

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