La Sicilia produttiva si racconterà al prossimo Vinexpo – attesissima biennale del vino che si inaugura a Bordeaux il prossimo 19 giugno e che andrà avanti fino al 23 – e per la Sicilia del vino di qualità sarà una nuova opportunità di confronto e incontro, di conferme e di nuove promettenti prospettive. Coordinate dall’Istituto Regionale Vite e Vino (IRVV), 27 aziende dell’isola prenderanno posto nel padiglione 1 Stand DE-180, in un’area riservata di 440 mq., per giocare un ruolo da protagoniste in questa prestigiosa manifestazione. Oltre a rappresentare uno degli appuntamenti più importanti e attesi nel calendario fieristico mondiale, quest’anno in cui ricorre l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, sarà anche un’occasione per accendere i riflettori sulla storia, ma anche sul futuro, del tricolore nel segno vino.
Al secondo posto dopo la Francia, sono oltre 300 le aziende dello stivale che faranno arrivare nella capitale francese del vino una buona dose di italianità. Tra queste, il folto gruppo della delegazione siciliana, che arriva a Bordeaux motivata a lasciare il segno in questa che costituisce una delle tappe più importanti nel processo di internazionalizzazione del vino siciliano. Sono sempre più, infatti, e con una sempre rinnovata volontà di affermare un ruolo di primo piano per l’enologia dell’isola, le cantine siciliane che con il supporto dell’Istituto Vite e Vino scommettono su eventi legati all’export, investendo le proprie risorse su strategie di commercializzazione e comunicazione progettate e mirate sui mercati esteri. Una tendenza orientata non più solo verso i vicini mercati europei, ma anche aperta ai mercati delle economie ora emergenti.
“Dopo questa fiera potremo iniziare a tirare le somme su tutti gli sforzi che abbiamo compiuto per essere presenti con incisività nelle maggiori manifestazioni internazionali del vino. La biennale di Bordeaux per noi rappresenta il coronamento di una strategia di comunicazione e di un processo di sdoganamento, di internazionalizzazione del vino siciliano, che ci ha impegnato grandemente e che siamo sicuri sia stato il miglior investimento, a breve e lungo termine, che poteva essere compiuto per questo settore. Continueremo a sperimentare un filosofia global: abbiamo portato le aziende all’estero e abbiamo fatto venire l’estero da noi, e le nostre aziende hanno sempre dimostrato competenza produttiva, qualità enologica e dinamismo imprenditoriale, fattori essenziali e propedeutici alla competitività” afferma con soddisfazione Dario Cartabellotta, direttore dell’IRVV.
E questo acquista ancor più peso se si considera che la fiera di Bordeaux non è una vetrina qualsiasi. Si tratta della Biennale del vino più prestigiosa in assoluto, che crea vivaci sinergie con gli operatori del settore di tutto il mondo e, in particolare, un ponte strategico con i mercati del Sud-est asiatico. Questi elementi rendono la manifestazione bordolese, per l’Italia del vino, il secondo appuntamento fieristico più importante, dopo il nostrano Vinitaly. Il grande sforzo, organizzativo ed economico, che implica la partecipazione a questa manifestazione, nel tempo, ha comportato una sorta di selezione naturale tra i partecipanti che si è tradotta in un’alta reputazione degli operatori. La presenza della Sicilia enoica a Bordeaux, oltre a tutti i vantaggi derivanti dalla partecipazione a un grande evento, diventa così anche sinonimo di prestigio.
27 Aziende, più di 350 vini in degustazione, 16 vitigni rappresentati tra autoctoni e internazionali, costituiscono per la delegazione del vino siciliano a Bordeaux un primato mai eguagliato in precedenza. Un segno di maturità organizzativa e di coinvolgimento del tessuto imprenditoriale che l’Istituto regionale della Vite e del Vino ha costruito passo dopo passo, ascoltando le aziende ma anche misurandosi con le aspettative e le esigenze di un mercato in continua evoluzione.
Proprio per celebrare l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, l’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE) realizzerà, unitamente alla consueta organizzazione della collettiva imprenditoriale, un ciclo di seminari dedicati al vino made in Italy. I seminari saranno ospitati nella sala Tasting Lab 1 del Padiglione 2, in grado di accogliere 80 operatori seduti, con traduzione simultanea in francese e in inglese. Il programma ICE che va sotto il titolo “Il Vino racconta l’Italia” è una raccolta di testimonianze dell’intenso e complesso rapporto che il Vino ha costruito con la Storia d’Italia. Sotto questa ottica, per la Sicilia del vino, sarà una preziosa occasione per mettere in mostra la sua gloriosa storia, a partire da quella del Marsala: fu proprio il vino liquoroso Marsala, infatti, a contrassegnare il Made in Italy per tutto il XIX secolo e oltre, diventando il prodotto più famoso in Italia e il più diffuso nel mondo. Quando poi Garibaldi sbarcò quel venerdì 11 maggio 1860, Marsala, era già una città vinicola per antonomasia e lo stesso approdo dei Mille fu favorito proprio dalla presenza, nel porto della città costiera, di bastimenti britannici e di navi vinaccere. Un altro piccolo tassello per la Sicilia per creare un ulteriore valore per il consumatore globale, legando passato, presente e futuro.
Infine, la delegazione imprenditoriale siciliana giunge a questa 30° edizione del Vinexpo trasformando la fiera in una nuova occasione per accentuare l’immagine di una “Sicilia continente vitivinicolo”, che esprime una ricchezza enologica e differenti condizioni pedoclimatiche particolarmente vocate alla coltivazione della vite: è questo il messaggio che l’IRVV, che coordina la missione a Bordeaux, vuole ancora una volta lanciare e che caratterizzerà la veste grafica, ricca di immagini centrate sul paesaggio e la cultura dell’isola. Questo lo scenario in cui opereranno le 27 aziende siciliane partecipanti che con un totale di più di 350 etichette in degustazione, rappresenteranno una vasta gamma di vini, di diverse tipologie, nati in territori e contesti differenti, ma uniti dal forte appeal della Sicilia. Protagoniste le cultivar dell’isola: Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Grillo, Inzolia, Catarratto, Carricante, Moscanto di Noto, Moscato di Siracusa, Zibibbo, Malvasia delle Lipari.
Le aziende siciliane partecipanti sono: Abraxas, Baglio del Cristo di Campobello, Baglio di Pianetto, Barone Montalto, Caruso e Minini, Casa di Grazia, Cusumano, Donnafugata, Fatascià, Cantine Buceci, Casa Vinicola Feotto dello Jato, Firriato, Funaro, Tenute Gigliotto, Limonio, Maggio Vini, Maremonti, Az. Agricola G. Milazzo – Terre della Baronia, Nicosia, Cantine Pellegrino, Planeta, Pupillo, Cantine Rallo, Santa Tresa, cantine Settesoli, Spadafora, Tola, Viticultori Associati Canicattì. I territori rappresentati: Pantelleria, Agrigento, Palermo-Monreale, Marsala-Trapani, Castelli Nisseni, Terre Sicane, Madonie-Contea di Sclafani, Piazza Armerina-Caltagirone, Alcamo-Segesta, Vittoria, Etna, Siracusa.
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La missione dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino è quella di tutelare e promuovere la viticoltura e i Vini di Sicilia. L’Istituto è stato fondato nel 1950, quattro anni dopo che la Sicilia ha ottenuto lo status di autonomia speciale all’interno della Repubblica Italiana. Il governo siciliano consapevole dell’importanza economica, sociale, storico e culturale che questo settore ha sempre avuto in Sicilia, decise di istituire un organismo volto ad ottimizzare tutte le fasi produttive del vino. Il campo di azione dell’Istituto è estremamente ampio e comprende tutte le fasi che vanno dalla produzione – impianti e conduzione dei vigneti – sino alla ricerca sperimentale e alla commercializzazione del prodotto finito. L’istituto offre assistenza tecnica ai viticoltori e al tempo stesso è impegnato in attività di ricerca e sperimentazione che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della produzione. Nell’offrire assistenza tecnica ai produttori, l’istituto supervisiona ogni passo della produzione e al tempo stesso è impegnato a collaborare con altri organismi nazionali ed internazionali e associazioni attive del settore.
Un altro obiettivo fondamentale dell’operato dell’Istituto è quello di valorizzare la competitività dei vini siciliani sui mercati internazionali migliorando la percezione della qualità dei vini dell’isola e le capacità imprenditoriali dei produttori. Inoltre, l’istituto, in questo settore, sostiene le aziende attraverso la progettazione di efficaci campagne pubblicitarie e la partecipazione a numerose fiere internazionali promuovendo il vino siciliano come prodotto non soltanto di qualità ma anche di territorio e di tradizione. Il sito web – www.vitevino.it