Perché il link tagging è importante?

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Torno a parlare di link tagging (o url tracking) perché è mia intenzione nei prossimi giorni scrivere un articolo sulle tecniche di tracciamento delle campagne di advertising offline con Google Analytics. E’ giusto allora arrivare all’appuntamento con una bella rinfrescatina sull’argomento. Quindi cari produttori vinicoli se vi interessa sapere se la vostra ultima campagna pubblicitaria sulla rivista di settore X ha avuto veramente successo oppure no, allora in questo caso vi suggerisco di leggere oltre questo breve post, anche quello vecchio sull’url tracking di alcuni mesi fa, ed ovviamente quello futuro. Vi consiglio comunque di leggere prima quello vecchio.

Perché è importante il link tagging? Semplicemente perché la concorrenza sarà sempre più spietata, e il fronte, volente o dolente, presto si sposterà su Internet anche per le cantine più restie. La comunicazione passerà principalmente per la rete. E per aver successo in un mercato sempre più competitivo e globale come quello del vino bisognerà capire come funzionano le cose, anche quelle più tecniche. Che poi così tecniche non sono.

Il produttore di vino attento deve sapere da dove arrivano i visitatori sul proprio sito web. Arrivano grazie ad una campagna pubblicitario online CPC, oppure da una offline su una rivista? Arrivano grazie al link presente nella newsletter aziendale oppure grazie a quello presente nel codice QR stampato sull’etichetta del vino? Arrivano più visitatori da Facebook o da Twitter? Bene, come è facile intuire non è cosa da poco conoscere il flusso di visitatori sul sito web dovuto alle varie sorgenti. Dove le sorgenti non sono altro che le strategie di comunicazione scelte dalla cantina per relazionarsi ed interagire con i consumatori di vino o potenziali tali.

Report sorgenti di traffico - Google Analytics
Report sorgenti di traffico - Google Analytics

Google Analytics per sua natura in assenza di link tagging classificherà tutte le sorgenti di traffico in tre grandi macrocategorie: traffico diretto (none), siti referenti (referral), e motori di ricerca (organic). Per esempio in assenza di link tagging le campagne di advertising CPC fatte con Google AdWords (Google AdWords permette di abilitare un’opzione per l’autotagging) o Yahoo! Search Marketing, saranno sempre classificate solo come organic, ovvero come se fossero visitatori provenienti dai motori di ricerca. Ancora un esempio? Il traffico proveniente da una newsletter sarà classificato di volta in volta come traffico diretto o siti referenti. Infatti se il visitatore clicca sul link utilizzando per esempio Microsoft Outlook sarà classificato come traffico diretto, invece se clicca sul link utilizzando una applicazione web come Hotmail, Gmail, oppure Virgilio, etc. etc. allora in questo caso risulterà come traffico proveniente da siti referenti. E come sono classificati i visitatori provenienti dalla versione digitale della rivista “Il mio Vino”? E quelli provenienti dall’article marketing del portale X? Non ha importanza, da oggi in poi li classificherete tutti con il link tagging!

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