Il Veneto al 300 x 100: Un successo al 300 x 100!

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Il vino? Una scelta di gusto ma anche di “carattere”. E’ quanto emerso da Il Veneto al 300 x 100, evento organizzato da Associazione Italiana Sommelier del Veneto. Oltre 1500 persone si sono date appuntamento al castello di San Salvatore di Susegana (TV) per conoscere il meglio dell’enologia veneta e per riflettere sull’evoluzione di un professionista, il sommelier, divenuto oggi un punto di riferimento. “ Il sommelier ha molte analogie con lo psicologo. Come quest’ultimo, infatti, deve capire il cliente , aiutarlo a conoscersi meglio, a migliorare, guidandolo in una scelta.” Ha affermato in apertura il Presidente Ais Veneto Dino Marchi. Un ruolo che è stato perfettamente condiviso dal presidente Ais Terenzio Medri “Il sommelier è psicologo perché deve ascoltare il cliente e interpretare le esigenze. Il bravo professionista è chi fa bere bene il cliente spendendo il giusto.” Il Presidente Medri ha anche accennato al nuovo progetto Ais per riconoscere la figura del Maitre sommelier già al secondo livello di corso, novità che permetterebbe al locale, momento economico difficile come l’attuale, di ottimizzare le risorse”.

Il parallelismo fra sommelier e psicologo non casuale perchè, durante il convegno “Vino, una scelta di carattere”, al tavolo dei relatori è intervenuto proprio uno psicoterapeuta – enotecario, Fabio Sinibaldi, autore anche del libro Vino e Psicanalisi, che ha spiegato come la nostra scelta del vino è determinata da tre fattori. Il primo è inconscio, istintivo: associa il vino alla naturalezza, alla socialità ma anche ad alcuni “miti” come quello del tappo di sughero, elemento di fascino, fondamentale nella ritualità. Il secondo riguarda le interazioni fra noi e il vino, sia a livello fisico che mentale. Le sostanze contenute, infatti, determinano nel nostro organismo delle reazioni. Le bollicine, ad esempio, con la Co2 attivano la corteccia celebrale frontale, eccitando il cervello. Vi è però anche un effetto “memoria” infatti solo al pensiero di bere un vino che piace si possono provare emozioni. Il terzo è determinato dall’esterno. Un ambiente in legno porta a prediligere vini rossi e alcolici, un’enoteca in acciaio e vetro vini bianchi e bollicine Ambiente non significa solo luogo fisico ma anche contesto.

Parlare di crisi, ad esempio, porta a spendere meno, mentre il concetto di ricchezza è associato a quello di libera scelta. In tutti e tre questi elementi il sommelier come lo psicologo fa da ponte, aiuta a fare la scelta, permette di crescere e capire meglio le sensazioni che proviamo nella degustazione. Il sommelier fa conoscere cose che si ignoravano e consente di vivere meglio la fisicità. Secondo il presidente Ais Lombardia Luca Bandirali nell’essere psicologo il sommelier deve saper anche gestire il rapporto interpersonale, essere rispettoso, ascoltare prima di esprimersi per dare il consiglio migliore. Oggi non ha più senso parlare di gdo contro horeca, si tratta di due approcci e servizi diversi, dall’enotecario e dal sommelier il cliente si aspetta emozione e comprensione delle sue esigenze.

Secondo Benedetta de Prà, miglior maitre 2010 secondo Identità Golose, il cliente è diventato più esigente e ha i propri gusti, si fa guidare meno ma è anche disposto a essere stupito a patto che si sappia comprendere se è disponibile o meno a questa esperienza. Il tema vino e psicologia ha avuto un ottimo riscontro da parte della platea, che per circa due ore è rimasta incollata alla sedia, complice il fatto che si tratta di un argomento nuovo. Eppure Morello Pecchioli, giornalista de L’Arena, nel suo intervento ha rivelato che già nel 1880 il tema era stato trattato da Edmondo De Amicis nell’ambito del ciclo di incontri di Torino in cui intervennero storici, medici e letterati, parlando di questo prodotto dalla terra al bicchiere, perché il vino, già allora, era visto come cultura, zampillo di fantasia, poesia, allegria.

L’elezione del Sommelier Onorario: Walter Brunello
Il convegno si è concluso con l’elezione a Sommelier Onorario di Walter Brunello, Presidente di Buonitalia Spa, società del MIPAAF impegnata nel promuovere l’agroalimentare italiano di qualità. Da sempre Buonitalia crede nella figura del sommelier. Ne è dimostrazione l’iniziativa“Buonitalia – Prendi il volo con i sapori originali italiani”, che ha l’obiettivo di promuovere i prodotti italiani Dop e Igp a bordo dei voli Alitalia e nelle sale del Club Freccia Alata,. Da dicembre è stato introdotto il servizio di classe Magnifica con menù firmati da grandi chef e vini di alta qualità, selezionati proprio da AIS. Il Veneto al 300 x 100 diverrà un evento annuale e la filosofia della manifestazione si è dimostrata vincente “Abbiamo deciso di slegarci dalla logica delle Guide per proporre un evento che è il risultato di un lavoro di squadra. Con questa manifestazione vogliamo fare conoscere tutte le aree di produzione del Veneto, ognuna con la sua identità.

Miglior Sommelier del Veneto – Premio Uvive
Una filosofia in perfetta sintonia con quella di Uvive, Unione Veneta dei Consorzi di Tutela, che per il primo anno ha sostenuto il premio Miglior Sommelier del Veneto, a dimostrazione che il sommelier oggi è l’ambasciatore del vino di qualità. Antonio Bonotto, VicePresidente, ha affermato: “ Uvive ha nella propria mission far conoscere il meglio dell’enologia del Veneto. Il sommelier è un alleato prezioso, il tramite fra il produttore e il consumatore e la sua professionalità è già un elemento distintivo di una presentazione qualificata. Per questo Uvive ha deciso di sostenere il premio Miglior Sommelier del Veneto”.

Il premio è andato a Massimo Zardo. Sommelier di Cittadella, appartenente alla delegazione di Treviso, per il titolo di “Miglior sommelier del Veneto”. Per la categoria professionisti il primo posto è andato a Davide Buongiorno, della delegazione di Padova. Entrambi i vincitori erano arrivati secondi nell’edizione 2009. In 19 si sono presentati alle semifinali, in realtà avrebbero dovuto essere 23. Forse il timore di confrontarsi davanti al pubblico ha giocato brutti scherzi. Roberto Gardini, responsabile nazionale dei Concorsi, ha presentato, come sempre con impeccabile professionalità, l’emozionante competizione, coordinata da Mariuccia Pelosato, delegato di Vicenza.

Tornando alla classifica, al secondo posto dei professionisti si è piazzata la vicentina Silvia Brunello, mentre al terzo il trevigiano Flavio Parolin. Per i non professionisti sul secondo gradino del podio è salita la vicentina Paola Dallemulle, mentre al terzo posto si è classificato il trevigiano Fabrizio Genovese. Quest’anno il premio è stato sostenuto da Uvive, Unione consorzi vini veneti Doc, che ha assegnato un’elegante composizione in vetro, realizzata dal maestro trevigiano Italo Varisco.

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