Il Brunello di Montalcino presenta l’annata 2005 e i nuovi dati di mercato

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Cresce, tra gli appassionati e gli operatori del settore, l’attesa per il Brunello di Montalcino 2005. “E’ stata una vendemmia di buon livello – ha spiegato il Presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Patrizio Cencioni – nonostante le quantità di uve raccolte e vinificate abbiano registrato una contrazione del 15% rispetto al 2004”. Il Brunello 2005, che ha ricevuto il rating di 4 stelle, debutterà ufficialmente il 19 e 20 febbraio a Montalcino con “Benvenuto Brunello”, evento di presentazione per la stampa e gli operatori.

Il periodo di luglio e agosto 2005 è stato abbastanza caldo e soleggiato. Un andamento meteorologico generalmente equilibrato che, sommato alle naturali caratteristiche dei terreni e alla posizione del territorio di Montalcino, hanno permesso uno sviluppo molto buono fino alla fine del mese di agosto. Le piogge della prima parte di settembre hanno di fatto ritardato le operazioni di vendemmia.

La vendemmia si è svolta a partire dal 20 di settembre quando il sole ha permesso di asciugare le uve, consentendo anche le operazioni di raccolta. I produttori hanno selezionato le uve, scartando quelle non all’altezza e diversificando la produzione. Così il Brunello di Montalcino è stato prodotto con le uve con maggiore presenza di polifenoli e gradazioni zuccherine, portando ad un ottimo risultato, premiato con le 4 stelle.

Grande attesa anche per il Brunello Riserva 2004, che circa 70 produttori di Montalcino hanno deciso di produrre cavalcando l’ottima annata e promettendo risultati eccellenti. L’annata 2004, infatti, aveva ricevuto il massimo della valutazione con cinque stelle, colori bellissimi e gradazioni superiori e ottenute con il raggiungimento di una perfetta maturità dei polifenoli. Intanto il distretto di Montalcino chiude positivamente il 2009: nonostante la difficile congiuntura economica, il Brunello tiene nei mercati di tutto il mondo, confermando le proprie posizioni nei principali Paesi di riferimento.

Dei 7 milioni di bottiglie commercializzate nel 2009, ben il 60% è stato venduto sui mercati internazionali: se il 25% dell’export è destinato agli Stati Uniti, buoni risultati di vendite si sono registrate in Germania, Svizzera, Canada, ma anche Inghilterra e Giappone. Ma accanto ai “big spender” si fanno strada nuovi mercati emergenti: il Brunello trova conferme nel Nord Europa, con Svezia e Danimarca in testa, e nell’Est Europa, in Russia e Polonia. In America Latina la prima destinazione del Brunello di Montalcino è il Brasile, mentre crescente interesse viene registrato in Messico.

Bene anche il mercato asiatico, con in testa la Corea, seguita da Cina e India. Tra gli altri mercati da segnalare anche la ricca Dubai, dove il Brunello è richiesto nei ristoranti di estremo lusso. E proprio per incentivare le vendite in Estremo Oriente, Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino realizzerà iniziative ad Hong Kong, Shanghai e Tokio già dal prossimo autunno.

“In questo momento di grande impegno – ha concluso Cencioni – registriamo con soddisfazione le previsioni per un’ottima vendemmia 2009, che potrà permetterci di mantenere la nostra forza sui mercati per continuare a proporre Montalcino, nel panorama internazionale, come un “classico assoluto” dell’enologia toscana e italiana”.

Grande ottimismo, quindi, anche per la vendemmia 2009, anno durante il quale la zona di Montalcino ha affrontato con grande determinazione la situazione di crisi economica mondiale, che sta coinvolgendo tutte le realtà vitivinicole, sia del vecchio mondo, sia dei nuovi paesi produttori. Ma i dati rilevati danno delle indicazioni confortanti: dal 1 gennaio al 31 dicembre 2009 è stata registrata la cessione di 7 milioni 180 mila fascette per il Brunello di Montalcino, contro le 6 milioni 850 mila dello stesso periodo del 2008, per un aumento del 4,82%. Lo sforzo dei produttori, quindi, sta dando risultati positivi.

Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino è nato nel 1967 all’indomani del riconoscimento della D.O.C., come libera associazione fra i produttori, intenzionati a tutelare il loro vino il cui prestigio sempre più andava affermandosi. Ha rappresentato in questi anni uno strumento di scrupolosa e responsabile autodisciplina, sollecitando un coagulo fra aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, così che le consolidate e sagge abitudini sono diventate una comune strategia per il successo qualitativo. Il Consorzio tutela e valorizza tutti e quattro i vini a denominazione di Montalcino: Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo. I produttori sono 250 (di cui 200 imbottigliatori), tutti associati al Consorzio. Complessivamente gli ettari a vigneto nel territorio di Montalcino sono 3500 così ripartiti: 2100 ettari coltivati a Brunello di Montalcino; 510 ettari coltivati a Rosso di Montalcino; 50 ettari coltivati a Moscadello di Montalcino; 600 ettari coltivati a Sant’Antimo Doc; la restante parte è coltivata a Igt. Mediamente ogni anno sono prodotte 6.500.000 bottiglie di Brunello di Montalcino, 4.000.000 di Rosso di Montalcino, 80.000 di Moscadello di Montalcino e 500.000 di Sant’Antimo. L’export copre circa il 60% della produzione e il valore complessivo del giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino è mediamente di 140 milioni di Euro.

Per maggiori informazioni: info@consorziobrunellodimontalcino.it.

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