Spumanti, l’eccellenza del bere italiano

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Solo bollicine italiane per il brindisi di fine anno. In linea con l’appello del Ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, Fedagri-Confcooperative fa il punto sulla produzione di vini spumanti delle proprie cantine, che quest’anno ha superato la quota di 20 milioni di bottiglie tra metodo classico e charmat. “La domanda in forte crescita, sia in Italia che all’estero, dei vini spumanti italiani – commenta il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini – appare sempre più come una scelta consapevole dei consumatori di voler festeggiare eventi importanti brindando con l’eccellenza delle bollicine made in Italy”.

Da nord a sud, la gamma dei vini spumanti delle cantine cooperative di Fedagri è davvero molto ampia. Tra le maggiori regioni produttive spicca il Trentino, dove il metodo classico si distingue per gli spumanti Trento DOC prodotti da uve chardonnay e che trova eccellente espressione nel Rotari delle Cantine Mezzacorona, nell’Altemasi di Cavit e nel Cesarini Sforza delle cantine La Vis: spumanti di eccellenza prodotti in aree di alta collina, in cui la meticolosa zonazione del terreno e l’escursione climatica tipica di alcune zone viticole tra le più vocate del paese rappresentano le condizioni ottimali per produrre spumanti di assoluta qualità. Non è un caso se la Riserva Graal 2002 della cantina Cavit è lo “spumante dell’anno” secondo la Guida ai Vini d’Italia 2010 del Gambero Rosso e se la Cantina Rotari Mezzacorona è stata decretata “cantina europea dell’anno” dalla prestigiosa rivista Wine Enthusiast.

Restando sempre nel nord-est, se la Lombardia è regina incontrastata di spumanti Pinot nero classici tra cui quelli prodotti dalla cantina Bronis dell’Oltrepo pavese, nel Veneto la cantina di Soave è una delle prime aziende produttrici di spumanti con metodo classico con l’etichetta Equipe 5 ottenuta da Chardonnay e Pinot nero.

Anche tra gli spumanti prodotti con metodo charmat, le cantine cooperative vantano bottiglie prestigiose come il Maximilian I della cantina veneta Soave, che è tra le più vendute in Italia, con oltre 4 milioni di bottiglie. Gli spumanti con metodo charmat hanno un prezzo di vendita compreso tra i 4 e i 6 euro, sia nei punti vendita delle cantine, sia nei supermercati e nelle enoteche di tutta Italia: possibile scegliere tra una ampia gamma di prodotti ottenuti dalla spumantizzazione di vini tipici del territorio nella tipologia brut, dolce, bianco o rosé.

Ma se è vero che il nord est è storicamente il territorio più vocato per gli spumanti, il resto del territorio italiano non sta a guardare e soprattutto nel centro e sud Italia numerose sono le cantine cooperative che stanno cominciando a produrre ottimi vini spumanti. È il caso dell’abruzzese Consorzio CITRA che dallo scorso anno ha messo in produzione lo spumante rosé Primae Lucis prodotto da uve Montepulciano d’Abruzzo, ma anche degli spumanti Melarosa e Neviera delle Cantine Due Palme di Cellino San Marco (Brindisi), prodotti dalla vinificazione con metodo charmat di uve negramaro e, ancora, degli spumanti Crifo prodotti con metodo classico e metodo charmat della omonima cantina Crifo di Ruvo di Puglia (Bari).

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