Le CdV invitano il Governo a salvare dalla crisi la nostra agricoltura

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L’agricoltura è vita per il nostro Paese e merita, in questa difficilissima contingenza, il sostegno del Governo. Questo l’appello emerso dal Consiglio Nazionale delle Città del Vino, riunitosi il 21 dicembre a Roma nella Sala della Pace di Palazzo Valentini. I Consiglieri giunti da ogni parte di Italia per approvare le Linee Politiche e Programmatiche e le Attività dell’Associazione per il 2010 hanno convenuto sulla grave crisi in cui versa la nostra produzione agricola italiana e in particolare quella vitivinicola. Tra gli altri il Sindaco di Alcamo, Giacomo Scala, che ha denunciato con vigore “le attuali difficoltà economiche della Provincia di Trapani, un tempo la più vitata di Europa”. “Con la riduzione a 18 euro ad ettolitro in Italia siamo tornati indietro di trent’anni”, ha sottolineato Angelo Maci, Ambasciatore delle Città del Vino, sollecitando il nostro Governo a prendere esempio da quello francese che è recentemente intervenuto sulla differenza di prezzo (per un valore complessivo di 1850 ml di euro) nella profonda consapevolezza che per un Paese la campagna è vita.

Da noi invece l’agricoltura rischia l’estinzione: è solo di qualche giorno fa la dichiarazione del Ministro delle Politiche Agricole Zaia sull’impossibilità di stanziare fondi per sostenere l’agricoltura pugliese. Secondo Pietro Rosseli, Assessore della Provincia di Firenze, è necessario che “le Città del Vino si impegnino a lanciare segnali forti sullo stato drammatico dell’agricoltura italiana, richiedendo che venga dichiarato lo stato di crisi del comparto vitivinicolo, e a studiare possibili azioni per sostenere la sopravvivenza degli agricoltori nelle campagne, a partire dalla concessione degli stessi “piccoli” benefici già accordati ad altre realtà imprenditoriali – come la sospensione dei contributi per l’anno prossimo – fino all’adozione di protocolli di filiera – anche questi già attivi in altri settori – che riconoscano per esempio un minimo di valore differenziale per chi produce uva da vino, agganciando il valore del prodotto iniziale a quello del prodotto finale e proteggendolo così dalle impennate di prezzo che si verificano da alcuni anni”.

Tutelare i produttori agricoli significa, peraltro, tutelare anche la qualità e l’Associazione delle Città del Vino lavora da anni sul rapporto qualità/consumo/salute e sulla necessità di una maggiore educazione alimentare come strumenti di recupero e valorizzazione delle tradizioni contadine, della cultura enogastronomica e del paesaggio rurale. In questa prospettiva vanno letti anche i numerosi progetti illustrati dal Presidente Giampaolo Pioli, Sindaco di Suvereto, in occasione del Consiglio Nazionale di ieri: il Piano regolatore delle Città del Vino, la “Carta della sana alimentazione, dell’educazione alimentare e del consumo consapevole del vino”, l’Osservatorio sul Turismo del vino, il Forum sul turismo enogastronomico.

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