Cantine Ippolito: Riconoscimenti al Ripe del Falco Cirò D.O.C. Rosso Riserva 1997

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Anche quest’anno il Ripe del Falco contribuisce a confermare il Cirò ai vertici assoluti dell’enologia italiana. Il Ripe del Falco Cirò doc Riserva 1997 si è aggiudicato il titolo di “vino dell’ eccellenza”, assegnato dalla prestigiosa “Guida vini d’Italia” 2010 de L’Espresso e la “corona”, riconoscimento massimo attribuito dalla “Guida ai vini buoni d’Italia” 2010 edita dal Touring Club. E’ il secondo anno consecutivo per L’Espresso ed il terzo per il Touring Club che premiano l’azienda Ippolito 1845, storica cantina di Cirò, con massimi punteggi assegnati ad uno dei vini bandiera della casa.

Su circa 20mila campioni degustati, per entrambe le guide sono solo poco più di 200 i vini selezionati come eccellenti, vini che hanno entusiasmato per l’assoluta espressione del vitigno e del territorio di appartenenza, per la gamma aromatica, per il corpo e per l’armonia. Vini di forte identità, il cui ricordo rimane impresso con la capacità di emozionare a lungo.

Il Ripe del Falco inizia la sua storia nel lontano 1956. In quel tempo da Cirò partiva molto vino destinato a rinforzare il Barolo e, forse per la fama di grande vino che questo godeva , il Sig. Vincenzo Ippolito scelse come bottiglia proprio una piemontese deformata ossia una bottiglia leggermente asimmetrica nella forma. Pertanto per molti anni fu solo la “Riserva Storta”; in seguito si decise di dare una maggiore identificazione con il vigneto di provenienza delle uve e si diede il nome di “Ripe del Falco” proprio perché su quel vigneto, facente parte della Tenuta Mancuso, 70 ettari nel cuore della DOC Cirò a circa 200-250 metri s.l.m., spesso volteggiano alcuni falchi che dimorano nel bosco adiacente. Il vigneto ha 40 anni di età, il vitigno è il Gaglioppo e la resa è di circa 50-60 quintali per ettaro.

Le uve, lasciate a maturare fino alla seconda metà di ottobre e raccolte manualmente, subiscono una lunga macerazione sulle bucce alla quale segue un affinamento di circa 2 anni in botti di rovere francese. Volutamente il vino viene imbottigliato dopo almeno 10 anni dalla vendemmia a dimostrazione delle incredibili potenzialità del Gaglioppo in termini di eleganza, potenza e longevità, vitigno sul quale la famiglia Ippolito ha scommesso da sempre.

I curatori dell’Espresso, Ernesto Gentili e Fabio Rizzari, scrivono: “Armonico e sfumato il profilo olfattivo, le note floreali (rosa, viola) si fondono a richiami di amarena e liquirizia; in bocca l’evoluzione è sotto controllo, c’è ricchezza di dettagli e il finale conserva vitalità e definizione. La Riserva Ripe del Falco è un vivido esempio di rosso mediterraneo da grande invecchiamento, capace di conservare freschezza e incisività anche nei tempi lunghi”.

La famiglia Ippolito, orgogliosa dei riconoscimenti ricevuti, dichiara: “ è il vino a cui la nostra famiglia è più legata, sia storicamente che affettivamente. Ogni annata è un piccolo passo nell’evoluzione della tecnica enologica. Ripe del falco, preziosa selezione delle annate memorabili, racchiude in un bicchiere la storia dei nostri vini anno per anno.”

Per maggiori informazioni: www.ippolito1845.it

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