La posta elettronica (e-mail) in milioni e milioni di aziende in tutto il mondo ha oggi superato il telefono, e ancora di più il fax e le lettere come mezzo di comunicazione principale. Questo perché è uno strumento facile da utilizzare, veloce, e soprattutto molto ma molto economico. Nonostante ciò, tantissime cantine italiane non la utilizzano come dovrebbero. E non parlo di cantine piccole, dove il viticoltore è occupato a fare di tutto in azienda, e sa accendere a malapena il computer. Parlo anche di cantine di primissimo piano, dove la posta elettronica in azienda è solo un optional. Per farvi capire cosa intendo vi racconterò brevemente una storia. Una storia realmente accaduta soltanto un paio di giorni fa.
Alcuni giorni fa ricevo da una notissima cantina toscana, famosa non solo in Italia ma anche all’estero per i sui ottimi vini, una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. Sorpreso, non ricevo praticamente mai lettere perché tutta la mia comunicazione viaggia su Internet, apro immediatamente la busta per leggere il contenuto. E cosa scopro? Una lettera di diffida. La lettera mi intimava di cancellare o modificare un articolo pubblicato circa 5 settimane prima sul mio portale www.bereilvino.it. Nell’articolo avevo erroneamente associato il nome della cantina in questione ad un prodotto di un’altra cantina, di cui loro però erano solo distributori. Ovviamente io provvedo immediatamente, ed elimino l’articolo indicato.
Adesso voi vi chiederete, ma cosa c’entra questa storiella con l’e-mail? C’entra, e c’entra tantissimo. La cantina ha deciso di comunicare per posta con il sottoscritto, invece che per e-mail, e la lettera di diffida è arrivata con ben 4 settimane di ritardo. E ciò, nonostante sia noto in tutto il mondo la scarsa efficienza delle Poste Italiane. Morale della favola? Se avessero utilizzato l’e-mail come strumento di comunicazione, avrei potuto eliminare, o correggere l’articolo praticamente in tempo reale. Invece no, l’articolo con l’errore è rimasto on-line per parecchio tempo. L’utilizzo scorretto della posta elettronica, o il non utilizzo come in questo caso, può penalizzare fortemente le aziende che continuano ad ignorare Internet come strumento aziendale.