Tenute Rubino: La Puglia alla conquista dell’America

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Il giudizio è estremamente positivo: i vini prodotti nel Mezzogiorno d’Italia, dall’Abruzzo alla Sicilia, passando tra Puglia e Campania, non sono più una seconda linea di basso profilo ma, anzi, costituiscono “un mondo sorprendente in attesa di essere scoperto”. Il giudizio è di Antonio Galloni, corrispondente per l’Italia di Robert Parker, apparso qualche giorno fa sulla versione on line di The Wine Advocate, una delle più autorevoli Guide enologiche del mondo.

Robert Parker è il principe degli scrittori del vino negli USA, uno dei più autorevoli ed influenti, in grado di orientare fortemente il mercato su territori di produzione e vitigni. Ecco cosa scrive Galloni “Per molti anni la discussione sui vini di pregio italiani si è concentrata sui Barolo, i grandi vini rossi toscani e l’Amarone. Facile, e a ragione, dal momento che tutto ciò che veniva fuori dal centro e dal sud non era riconosciuto, a dir poco. Negli ultimi anni c’è stata un’esplosione di vini di alta qualità dal centro e dal sud: Italia centrale e meridionale: un mondo in attesa di essere scoperto”.

Sull’enologia pugliese in particolare, Antonio Galloni sottolinea la capacità di un sempre più ampio gruppo di produttori che, puntando sulle varietà autoctone, sono riuscite a definire un profilo qualitativo importante tanto da ottenere nelle degustazioni un punteggio di vera eccellenza.

Così scrive Galloni sulla Puglia: “La Puglia ha catturato molta l’attenzione recentemente. Le varietà indigene di Primitivo e Negroamaro danno vita a rossi carichi di carattere e complessità. Entrambe le varietà meritano di essere scoperte e apriranno gli occhi e il palato dei lettori ad una realtà unica nel ricco panorama enologico italiano. Anche l’Aglianico ha dato risultati promettenti. I prezzi rimangono piuttosto bassi, e ciò fa della Puglia una delle più grandi risorse per il vino, con un ottimo rapporto qualità/prezzo, specialmente i rossi”. E prosegue con un tributo amoroso dedicato alla terra di Puglia: “La maggior parte della Puglia è di straordinaria bellezza, con paesaggi incontaminati, coste meravigliose e materie prime di incredibile purezza. La cultura del cibo e del vino nei ristoranti e negli hotel ha ancora strada da fare, ciò nonostante la Puglia è una delle regioni del profondo Sud con le più alte potenzialità. C’è molto da aspettarsi mentre i produttori si concentrano a fare vini sempre migliori”.

Sembra proprio che la Puglia abbia, finalmente, a portata di mano la possibilità di affermarsi, come è avvenuto soprattutto con i vini della Sicilia, come territorio fortemente vocato alla viticultura e con produzioni enologiche di prima grandezza, soprattutto quando vinifica le uve ottenute da vitigni di tradizione come Negroamaro, Primitivo e Susumaniello. “E’ una conferma importante – spiega Luigi Rubino – il giudizio espresso dall’organizzazione di Robert Parker sull’enologia pugliese di qualità. Oggi la pattuglia di produttori che hanno scelto di impegnarsi nell’eccellenza qualitativa e nella valorizzazione delle peculiarità del territorio è sempre più ampia e riesce a farsi notare con vini che rispecchiano fedelmente le caratteristiche varietali proprie dei vitigni di tradizione. Negroamaro, Primitivo non sono vitigni di un dio minore, ma possono costituire un fenomeno di tendenza come è avvenuto per il Nero d’Avola siciliano. Occorre equilibrio, rigore produttivo e tanto impegno nel promuovere l’immagine del vino pugliese, in Italia e nel mondo”.

Le note di degustazione sui vini di Tenute Rubino
Jaddico 2006 IGT Salento – (Negroamaro, Montepulciano e Malvasia Nera) – Punteggio 89
“E’ un delizioso vino fruttato. Note di ciliegia matura, erbe grigliate, spezie e fiori sono presenti in questo accessibile super maturo vino pugliese. Si ritrovano gli strani aromi e sentori del Negroamaro ed il vino è molto equilibrato. Grande valore per qualità e prezzo e meglio servito quando è giovane”.

Torre Testa 2006 – IGT Salento – (Susumaniello in purezza) – Punteggio 92
“Fatto con uve di Susumaniello, un’antica varietà locale che ha qualche somiglianza con l’Aglianico e il Pallagrello nero nel suo selvatico ed indomabile carattere. Frutta nera, terra, catrame, affumicato, minerale e legno francese emergono da questo esplosivo e corposo vino. I tannini potrebbero essere un tocco più mordidi, cosa che dovrebbe arrivare con un maggiore invecchiamento in bottiglia. E’ un vino intrigante che offre un equilibrio eccezionale e tanto stile”.

Visellio 2006 – IGT Salento – (Primitivo in purezza) – Punteggio 91
“Il Visellio 2006 è un vino inebriante e opulento carico di confetture di more, minerali, legno francese e terra. Il vino offre notevole profondità e ricchezza, con un lungo finale appagante. Realizzato in uno stile morbido e generoso, questo vino renderà al massimo nei prossimi anni”.

Per maggiori informazioni su Tenute Rubino: www.tenuterubino.com.

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