Isola e Vallona: Un’estate a tutte bollicine con Essé Brut, millesimo 2008

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Bollicine ‘inedite’, fresche e scoppiettanti, dai Colli Bolognesi. Sono quelle dello spumante Essé Brut, fatto con il meglio delle uve autoctone Pignoletto dei terreni vocati di due aziende leader della zona, Isola e Vallona. Il nuovo ‘millesimo’ – il 2008 – dell’ormai famoso Vino Spumante di Qualità (prodotto con un metodo Charmat ‘lungo’) esce in questi giorni, giusto giusto per l’estate: per stupire ancora con uno spettro di profumi sempre più ampio (di frutta bianca matura e frutta secca, che tende verso tenui note di miele), un perlage fitto e persistente, un gusto lungo, nitido e concentrato che si risolve in un finale morbido ed equilibrato. ‘Della serie’: Essé Brut va giù che è un piacere, ma non stanca, grazie a un opportuno grado alcolico moderato (sotto il 12%) e a una bella freschezza di fondo.

E non perde nulla della tipicità del Pignoletto, che si sposa perfettamente in ogni occasione, dall’aperitivo alla cerimonia, a tutto pasto, per valorizzare l’abbinamento a materie prime – local e non – e piatti di pregio. Dimostrando appieno le insospettate performance in fatto di attitudine a spumante di questa varietà autoctona dei Colli Bolognesi, già riconosciuta ‘bandiera’ del territorio di leggera e intrigante aromaticità. Dietro Essé, prodotto in 20.000 pezzi per questa III edizione del millesimo 2008, oltre a tanta (viti)cultura, passione e dedizione, c’è anche un tocco di glamour, nato dal sodalizio fra le due aziende con personaggi di rango dello spettacolo e dello sport, che uniscono le forze per dare vita a un prodotto di eccellenza attraverso un innovativo progetto imprenditoriale: Lorenzo Minotti, ex campione del Parma Calcio e della Nazionale, e l’attore comico Max Pisu, volto noto di Zelig, hanno sposato con entusiasmo il progetto Essé, coinvolti dal ‘regista’ dell’operazione Lorenzo Tersi, esperto di mercati del vino, nella società PdB Wine costituita appositamente con le aziende Isola e Vallona.

Fattorie Vallona
Se volete scoprire Vallona e incontrare il suo titolare, non telefonate per un appuntamento, non mandate mail o fax, non andate in cantina. Dovete cercarlo in campagna: troverete più facilmente Maurizio Vallona sul trattore, tra i 23 ettari dei suoi vigneti modello distribuiti nel territorio più vocato dei Colli Bolognesi: magari impegnato a cimare o a diradare personalmente gli impianti ‘storici’ a Fagnano, oppure, a potare nelle più recenti proprietà di Lamezzi di Monte San Pietro, in un verde anfiteatro di boschi e calanchi ai piedi del Monte Avezzano, dove ha recentemente impiantato – curando tutto personalmente, fin dallo scasso dei terreni – le uve per le sue ‘selezioni’: vini già di consolidata reputazione, ma che molte altre sorprese ancora hanno in serbo. Adesso è di moda chiamarli vignaioli, vigneron… Ma Maurizio, poche storie, è appunto un agricoltore, un agricoltore vero. Con una speciale sensibilità e capacità di analisi per la natura, l’ambiente, il cielo, il suolo, la pianta. Qualità proprie di chi vive e ama la campagna.

Nate dalla passione che fin dal 1980 si manifestò in Maurizio, quando, da studente, alla movimentata vita giovanile della città di Bologna, ove risiedeva, preferiva le scorribande in Vespa per i Colli Bolognesi (come vent’anni dopo avrebbe cantato, ma per altri motivi, Cesare Cremonini con i Luna Pop…), per esplorare le campagne, i magnifici e semisconosciuti Colli Bolognesi, rupi e calanchi, boschi e prati, pievi e ville, e immense visioni sulla pianura padana fino alle Alpi. La grande passione del vigneto nasce con le prime vinificazioni sperimentali e la costruzione della cantina nel 1985. Fino a oggi: Maurizio Vallona ancora studia, conosce, ama, ‘pesta’ la terra con i suoi piedi, osserva e cura le piante con le sue mani, poi in cantina realizza vini assolutamente personali senza ricorrere stabilmente al wine maker di grido, ma forte della sua esperienza-presenza, precisione-professionalità. Maurizio Vallona, classe 1962, ha già alle spalle 21 vendemmie seguite personalmente. Momenti di vita e di trepidazione, di cui ha fatto tesoro, per migliorare ogni volta. Tanto da indurlo a non produrre le cosiddette selezioni, qualora le annate non fossero state più che perfette. I vini di Maurizio Vallona, 100.000 bottiglie, si caratterizzano per una cifra stilistica fortemente personale, comunque frutto di un’interpretazione precisa del territorio, anzi, dei territori dei Colli Bolognesi, dai quali ricerca le migliori espressioni, sia delle varietà internazionali (qui coltivate da molti decenni), sia degli autoctoni come il bianco Pignoletto.

Con Sauvignon, Cabernet Sauvignon e Merlot, Vallona ottiene performance che pongono questi monovarietali alla pari con quelli più blasonati di altre regioni, come dimostrano i ‘tre bicchieri’ Gambero Rosso 2007 con il Cabernet Diggioanni. Ma anche con il Pignoletto fermo stupisce per la ricchezza aromatica che non va a scapito dell’eleganza e della opportuna nota di freschezza e sapidità. Piacevolissimo anche il Pignoletto vivace, fiori e frutti bianchi al profumo, minerale e con punta tipicamente varietale amarognola in bocca, mentre il ‘Primeuve’, fatto con varie uve bianche (alcune rare) provenienti da uno stesso appezzamento, si attesta fra i migliori vini bianchi dell’Emilia Romagna. Ma il campione è Permartina, uva Pignoletto con una frazione di Riesling Italico, frutto di una particolare vendemmia tardiva: un vino quasi ‘alsaziano’, ricco, esotico, morbido, con la giusta struttura per sostenere questo gusto obiettivamente non tipico ma seducente. Da provare con formaggi erborinati e con il Foie Gras.

Fattorie Vallona: via Sant’Andrea 203, loc. Fagnano, Castello di Serravalle (BO), tel. 051.6703058, fax 051.6703333.

Isola
E’ un bellissimo rapporto costruttivo tra due generazioni diverse ma complementari quello fra Marco Franceschini e il figlio Gian Luca della Isola, piccola azienda familiare ai piedi di Mongiorgio, nel cuore dei Colli Bolognesi. Il padre è solida tradizione, grande esperienza, la saggia eredità di una famiglia di agricoltura veri da 100 anni e più. Il figlio Gian Luca, 31 anni, stringe ancor di più un intenso legame, molto personale, con la terra e il vigneto arricchendolo di basi culturali innovative. Per esempio introducendo gradualmente le pratiche biologiche e biodinamiche, applicandole nella sua realtà produttiva non ‘ideologicamente’, ma ragionando seriamente in base alle esigenze tecniche aziendali. L’azienda Isola coltiva 30 ettari di terreno collinare, 12 dei quali a vigneto. Il restante è coltivato in parte a ciliegio (la zona è tipica del durone di Vignola), in parte con colture estensive. La varietà maggiormente impiantata è il Pignoletto, poi Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Barbera, Sauvignon e Merlot completano la serie dei vitigni. Da questi terreni Gian Luca ricava oggi i suoi prodotti più ambiziosi, nei quali cerca di trasmettere il suo modo di intendere il vino, ovvero le etichette della linea Monte Gorgii (antico nome della borgata di Mongiorgio). Non vini ‘contenitore’, in cui far entrare di tutto, estratti, alcool, zuccheri residui, legno, ma un’espressione fedele del terroir delle colline bolognesi.

Prodotti in quantità limitata e non in tutte le annate, di cui Gian Luca segue personalmente la produzione delle uve, la vinificazione e l’affinamento. Con la vendemmia manuale in casse di plastica eliminando i grappoli non idonei, il massimo rispetto della materia prima, uso esclusivo di recipienti di cemento o legno in vinificazione e affinamento. Tra i vini della linea spiccano il Colli Bolognesi Chardonnay Monte Gorgii ottenuto da uve Chardonnay (l’85%, il resto da Pignoletto e Sauvignon): questo nasce anche dalla volontà di Marco Franceschini di creare un bianco importante in alternativa al Pignoletto. Colli Bolognesi Cabernet Sauvignon Monte Gorgii è un vino da cru, prodotto da un singolo vigneto di dieci anni su terreno tendenzialmente argilloso (Cabernet Sauvignon in prevalenza e Merlot dal 15% al 5%). Molto tipico e personale è il Colli Bolognesi Barbera Monte Gorgii. Secondo Gian Luca, la Barbera, presente nei Colli Bolognesi dal 1700, come nessun altro vitigno manifesta nel vino le differenze di annata e terreno, la sua difficoltà e sensibilità in vinificazione: per questo Gian Luca è particolarmente affezionato alla Barbera… Nel rispetto del vitigno, evita la stramaturazione che rende la Barbera impersonale e cerca di preservarne la viva acidità, dote fondamentale per una Barbera di struttura e longevità.

Azienda Agricola Isola: via G. Bernardi 3, loc. Mongiorgio di Monte San Pietro (BO), tel. 051/6768428, fax 051/6768309; isola1898@interfree.it.

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