Doppio appuntamento con la cultura nell’Estate di Cantine Settesoli

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Un sorso di Sicilia alla tradizionale cena di gala che giovedì 2 luglio vedrà riuniti al Ninfeo di Villa Giulia tutti i membri degli Amici della Domenica per la proclamazione del vincitore del Premio Strega 2009. I vini della linea Settesoli, linea portabandiera dell’azienda, accompagneranno la piacevole serata dei giurati – giornalisti, scrittori, linguisti, persone inserite a vario titolo nel mondo della cultura italiana – dal momento della votazione segreta, la seconda e ultima, fino alla premiazione del vincitore della 63^ edizione del Premio.

Il secondo appuntamento estivo con la cultura sponsorizzato da Settesoli è quello con il Premio Tomasi di Lampedusa, riconoscimento letterario che nasce e si svolge a Santa Margherita Belice in provincia di Agrigento, dove sono state ambientate alcune delle pagine più belle de Il Gattopardo e dove Giuseppe Tomasi di Lampedusa ha trascorso parte dell’infanzia e della giovinezza. La cerimonia di premiazione si svolgerà nella prima settimana di agosto nella splendida cornice del Palazzo Filangeri di Cutò.

Cantine Settesoli rafforza così il proprio legame con la cultura e con quella siciliana in particolare, legame che la contraddistingue a partire dal suo stesso nome: nel celebre romanzo Il Gattopardo – premiato proprio con il Premio Strega nel 1959 – Settesoli era il nome del feudo che don Calogero Sedara diede in dote ad Angelica per il suo matrimonio con Tancredi, prediletto nipote del Principe di Salina.

Cantine Settesoli, grande azienda vinicola siciliana di Menfi (AG) e realtà produttiva consolidata e di successo, è divenuta nel tempo vero e proprio punto di riferimento per l’intero distretto nel quale si sviluppa. Inserita negli itinerari della Strada del Vino delle Terre Sicane, e promotrice di varie iniziative turistico-culturali, Settesoli rappresenta sempre più l’intero territorio. Con esso si è trasformata, sviluppata, evoluta mantenendo intatti però quei valori di collaborazione e armonia con il territorio e il tessuto sociale indispensabili quando si devono gestire i rapporti con 2300 soci e lavorare su 6500 ettari come fossero un’unica proprietà.

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