Consorzi Vini Reggiani: Tra i vigneti del lambrusco al lavoro gli Sherlock Holmes

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Un lambrusco reggiano assolutamente garantito. Sono al lavoro già dai primi di giugno i tre ispettori designati dal Consorzi di tutela e promozione dei Vini Reggiani per il cosiddetto “Controllo di Campagna”. Tre esperti agronomi con almeno tre anni di esperienza nel settore vitivinicolo visiteranno circa 200 aziende per censire che queste abbiano i requisiti di iscrivibilità secondo i disciplinari Doc. “Si tratta di coniugare qualità e serietà – sottolinea Giorgio Gianotti, presidente dei due Consorzi per la tutela e la promozione dei Vini Reggiani,- a garanzia della produzione dei nostri vini”.

Al via quindi questi controlli che andranno a verificare sia i requisiti del vigneto in termini di superficie di produzione che della tipologia dei vitigni, per giungere alla stima di carico che verrà fatta in due fasi, la prima a metà luglio e la seconda 10 giorni prima della vendemmia per valutare i quantitativi massimi di produzione previsti dal disciplinare stesso. “Un sistema – interviene Gian Matteo Pesenti, direttore dei Consorzi per la tutela e la promozione dei Vini Reggiani – assolutamente “democratico” visto che i controlli vengono fatti sul 25% delle realtà produttive, percentuale che si basa sul sorteggio del 20% di aziende che non hanno mai subito controlli e su di un 5% di sorteggiati degli anni precedenti”.

Ben definita la scaletta lavori degli esperti agronomi che iniziano questa fase del controllo di campagna proprio i primi del mese di giugno, ovvero quando le dimensioni delle foglie e il portamento del grappolo permettono di riconoscere le varietà del vitigno stesso. Questa fase permette quindi di verificare che i vitigni stessi rientrino nel “catasto vitigni” previsto dal disciplinare. Un lavoro che non avrà termine con la vendemmia visto che a dicembre vi sarà un ultimo controllo di tutte le uve che vengono presentate alla Camera di Commercio. “Se la stima di produzione è elevata – sottolinea il direttore Gian Matteo Pesenti – ai viticoltori viene suggerito di intraprendere azioni di diradamento anche se è facoltà dei produttori decidere di declassare la propria produzione dalla denominazione Doc (Denominazione Origine Controllata) a quella Igp (Indicazione Geografica Protetta) mantenendo lo stato produttivo dei vigneto.

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