Ora le quasi 4.000 aziende vitivinicole reggiane hanno un manuale

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Un volume di affari di 300 milioni di euro l’anno quello della viticultura reggiana che, ora, vede avviare alla conclusione le operazioni di potatura in 3.695 aziende associate a cantine e aziende aderenti ai due Consorzi per la tutela dei vini “Reggiano” e “Colli di Scandiano e Canossa”. Una della rappresentatività più alte in Italia (96% della produzione reggiana) già da quest’anno ha potuto disporre di un vero manuale moderno e pratico per la potatura. E’ quello curato da Stefano Meglioraldi e Matteo Storchi, i tecnici dei Consorzi per la tutela dei vini reggiani dal titolo “L’impianto del vigneto nelle terre dei lambruschi”.

“Rendere disponibili a tutti – sottolinea GiorgioGiannotti, presidente dei due Consorzi per la tutela e la promozione dei Vini Reggiani – nozioni ed esperienze sul campo per meglio affrontare le sfide che attendono la viticoltura moderna e competitiva dei prossimi 20 anni”.


“Un manuale tecnico – aggiunge Gianmatteo Pesenti, direttore dei due Consorzi– che non si rivolge ai soli esperti ma che può essere utilizzato anche da chi si avvicina per la prima volta alla viticoltura delle nostre terre, e che elargisce consigli pratici per una scelta oculata tra barbatelle e materiali d’impianto, tra cortine e controspalliere”


“Vorremmo con questo testo sottolineare quanto sia fondamentale il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente – intervengono gli autori Meglioraldi e Storchi – per giungere alla realizzazione del miglior impianto per produrre uva di qualità”.


In una sezione del testo vengono anche riportate le considerazioni di impiantisti e tecnici del settore frutto di esperienza maturata sul campo e che ha generato competenza.


“Questa pubblicazione – sottolinea il presidente GiorgioGianotti – si inserisce a pieno titolo nell’ambito della ricerca, sperimentazione, assistenza e tutela che da sempre contraddistingue l’operato dei Consorzi per la tutela dei vini “Reggiano” e “Colli di Scandiano e Canossa”. “Consorzi – prosegue Gianotti – dai numeri importanti quali i 10.000.000 di bottiglie di “Reggiano” Doc, delle quali ben il 70% per il mercato estero, e il 1.500.000 di bottiglie della denominazione ‘Colli di Scandiano e Canossa’”. “Riteniamo che una delle carte vincenti per meglio affrontare momenti così delicati come quello che stiamo attraversando – conclude Gianotti – sia quella di puntare sulla qualità e sulla modernità nella valorizzazione della tradizione viticola delle nostre terre” 

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