Ottime premesse e grandi speranze per il Sangiovese made in Predappio 2008

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Scoprire se berremo grandi vini: questo lo scopo della degustazione pubblica che si è svolta mercoledì 17 dicembre nel Salone Comunale di Predappio, patron il sindaco Giuliano Brocchi, sotto l’occhio attento del Presidente dell’Associazione per la promozione del Sangiovese di Predappio, Giuseppe Nicolucci, e di Gian Carlo Mondini, presidente di Ais Romagna e del sommelier Giorgio Amadei che hanno degustato e assaggiato i “vini bambini” dei produttori di Predappio.

Unanimi i giudizi dei sommelier esperti che hanno guidato un pubblico di addetti ai lavori e curiosi appassionati nella cerimonia di degustazione dei vini vendemmiati appena 3 mesi fa, cercando di intuirne le caratteristiche principali e le promesse per il futuro, per predisporre l’affinamento più adeguato prima di giungere all’imbottigliamento e alla commercializzazione.


“Quello che abbiamo assaggiato e che troveremo nei nostri bicchieri il prossimo anno è indubbiamente un vino di grande qualità – ha commentato Gian Carlo Mondini al termine della maratona di degustazioni. – Le premesse sono ottime, si tratta di vini tutti molto promettenti e soprattutto già unici nelle loro caratteristiche individuali”. Merito del terroir altamente vocato, che sulle colline  di Predappio, complici il clone di sangiovese ad acino grosso, le crete di cui è composto il terreno, le rigorose pratiche agronomiche e di vendemmia, la grande passione e professionalità dei vigneron locali, ha dato vita a un vino che anno dopo anno si conferma eccezionale.


In un’atmosfera di confronto tra tecnici enologi, vignaioli e sommelier dal naso raffinato e dal palato esperto, le aspettative dei produttori “innamorati” dei propri ‘vini bambini’ non sono quindi state tradite dall’esame approfondito degli esperti: tra acidità non ancora espresse, ricchezza di colori, profumi aggressivi e tannini graffianti tipici dei vini giovani, quella della degustazione ‘in promessa’ è una pratica rigorosa che consente di individuare quei vini che “promettono” appunto di non tradire il target qualitativo del Sangiovese di Predappio Superiore, clone R24, massima espressione di quel sangiovese grosso che è prodotto principe della vitivinicoltura locale e base per molti grandi vini nazionali.  

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