A seguito della decisione di dicembre scorso che ha sancito la fusione tra le due cantine e il conseguente trasferimento dell’attività operativa da Andriano a Terlano, un gruppo di lavoro ha iniziato a valutare i primi dettagli dell’operazione e a pianificare il futuro cammino da percorrere insieme. Un primo incontro tra tutti i membri delle cantine si è svolto a fine marzo durante un conviviale sabato pomeriggio. Nel frattempo, si è svolta la fase di preparazione dei vigneti ed è ormai tutto pronto per la prima annata di Andriano che sarà imbottigliata a Terlano.
“Dal prossimo autunno la produzione aumenterà di 5.000 hl, perché si aggiungeranno i vini della Cantina di Andriano: le due marche, Terlano e Andriano, resteranno comunque in commercio separatamente anche in futuro. Fin dall’inizio si concordava sul fatto che la politica di qualità della Cantina di Terlano sarebbe stata adottata anche per i vigneti di Andriano e questo a beneficio di tutti membri”, chiarisce Rudi Kofler, enologo e responsabile tecnico per la viticoltura.
“Dopo aver visitato tutte le tenute, abbiamo preparato una serie di suggerimenti specifici per quanto riguarda la produzione nei singoli vigneti e li abbiamo prontamente trasmessi ai viticoltori. Nei vigneti, naturalmente, si presta molta attenzione al miglior abbinamento varietà/terroir e una grande importanza riveste anche la pianificazione varietale per la produzione delle diverse qualità di vino”. Questi nuovi criteri di qualità sono stati stabiliti nel corso di una serata informativa cui hanno preso parte i vecchi e i nuovi membri. Durante l’incontro sono stati, inoltre, definiti i lavori da eseguire nei vigneti, vale a dire potatura, sfoltimento, riduzione della resa e sono state fornite direttive per la vendemmia.
Il catasto viticolo di Andriano è stato aggiornato con nuovi dati concernenti la superficie netta, le varietà, l’altitudine e i nomi delle aree coltivate, mentre i sistemi di coltivazione e d’irrigazione sono stati adattati. In più alcune aree sono state ripiantate e si è provveduto a risistemare le diverse varietà. “Tutto questo si è reso necessario per poter procedere all’esatta pianificazione della nuova produzione autunnale”, chiarisce l’enologo.
“Siamo convinti della validità di questo modus operandi e delle positive sinergie che risultano dall’unione dal punto di operativo. Siamo curiosi di vedere come sarà lo sviluppo della nuova annata di Andriano” conferma Hansjörg Hafner, presidente in carica della Cantina di Andriano.