Assovini Sicilia delinea le linee programmatiche del triennio 2008/2011 per fronteggiare le sfide d

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“Gestire, consolidare, allargare ed esportare il successo”: questi gli obiettivi che il comparto vitivinicolo siciliano deve raggiungere per competere in uno scenario globale che presenta sfide difficili ma anche grandi opportunità di sviluppo. Assovini Sicilia delinea, alla luce di questo nuovo quadro competitivo e delle nuove esigenze emergenti, le linee programmatiche per il prossimo triennio e lo fa coinvolgendo tutti gli associati con due riunioni che hanno avuto luogo il 18 e il 19 luglio, una nella Sicilia Occidentale a Marsala e l’altra nella Sicilia Orientale a Siracusa, e che hanno fatto registrare una massiccia partecipazione dei soci e una piena condivisione  delle strategie di sviluppo individuate per il comparto vitivinicolo isolano. Due le direttrici fondamentali sulle quali verte il programma di Assovini: la prima relativa agli aspetti tecnico-legislativi e ai rapporti con le Istituzioni; la seconda relativa alla promozione e servizi.

Dal punto di vista tecnico-legislativo grande preoccupazione desta il secondo regolamento di applicazione dell’OCM vino, che entrerà in vigore il 1° agosto 2009, relativo alla possibilità di inserire in etichetta la dicitura “Paese” per indicare la provenienza di un vino, ad esempio IGP Italia, vino con l’indicazione geografica di una nazione. Considerato il forte vantaggio competitivo che deriva al comparto vitivinicolo siciliano dal legame vino-territorio, le aziende siciliane che hanno valorizzato la parte più nobile del patrimonio storico varietale, vedono nell’IGP Italia un preoccupante elemento di neutralizzazione dell’IGP Sicilia. Al fine di difendere i punti di forza della viticoltura siciliana, Assovini Sicilia oltre a sollecitare l’assessore regionale all’Agricoltura chiedendogli di intervenire con tempestività presso il Ministero per bloccare gli insani tentativi di varare un IGP Italia, rilancia con forza l’idea della DOC Sicilia, unica e migliore difesa della viticoltura siciliana. Altra preoccupazione è quella derivante  dalla possibilità per i vini da tavola di indicare in etichetta i nomi dei vitigni e le annate; provvedimento questo che rischia di indurre in confusione il consumatore a discapito del legame territoriale che caratterizza l’immagine delle migliori aziende italiane.

Per quanto concerne i rapporti con le Istituzioni anche in questo caso l’attività dell’Associazione si realizzerà su due fronti: 1) azione di difesa degli interessi che scaturiscono dalla produzione del vino di qualità in sede regionale, nazionale e comunitaria; 2) partecipazione al progetto “Innovazione e Valorizzazione della filiera vitivinicola siciliana” dell’assessorato regionale all’Agricoltura che si pone, attraverso l’introduzione di innovazioni di processo, prodotto e organizzative, di migliorare la competitività del Sistema vitivinicolo regionale.

Altrettanto numerose le iniziative relative alla promozione. Il primo obiettivo è quello di rilanciare, nell’ambito di un possibile accordo di programma Ice-Assessorato Regionale all’Agricoltura, un piano di attività promozionale che preveda manifestazioni in Svizzera e Russia ed altri eventuali paesi obiettivo, rivolti ai ristoratori, enotecari, sommelier e giornalisti per far crescere l’interesse nei confronti del vino siciliano. In secondo luogo, al fine di sostenere il processo di internazionalizzazione delle piccole imprese siciliane intende realizzare eventi a carattere commerciale, ad esempio workshop all’estero ed incoming di importatori presso le aziende associate, così da dare ai piccoli produttori la possibilità di trovare nuovi spazi di mercato. Immancabili poi  tra gli eventi promozionali l’organizzazione della VI° edizione di Sicilia en Primeur e la partecipazione al Vinitaly.

Infine, relativamente ai servizi Assovini intende proporre ai soci possibili modelli di gruppi d’acquisto o convenzioni per abbattere i costi delle forniture; stipulare eventuali convenzioni con società che installano impianti per sfruttare le energie rinnovabili; realizzare dei seminari al fine di sollecitare una riflessione sulle scelte strategiche di medio-lungo periodo delle aziende vinicole di successo. 

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