A Morcone (BN), per le Terre del Gusto, riuscita tavola rotonda sui vini dolci

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L’imponente struttura della Fiera di Morcone (Benevento) ha ospitato il secondo week end con Le Terre del Gusto, progetto delle Porte e Stazioni del Gusto, allestito dall’Ente Provinciale del Turismo di Avellino, Benevento e Caserta, per incrementare l’interesse sui paesi simbolo della filiera enogastronomica. Nell’ambito della due giorni, ieri mattina, si è tenuto un convegno su “Il vino dolce in Campania. Quali prospettive?”. All’incontro, moderato dalla giornalista Federica De Vizia, dopo i saluti di Giuseppina Parcesepe (presidente della pro loco di Morcone), Luigi D’Anna (presidente dell’Ept di Benevento) e di Costantino Fortunato (sindaco di Morcone), sono intervenuti gli enologi Angelo Pizzi, Fortunato Sebastiano, Angelo Valentino, Nicola Venditti ed il giornalista e scrittore Luciano Pignataro.

Angelo Pizzi, nella sua relazione, nell’indicare “gli sforzi effettuati per migliorare i passiti di falanghina e di moscato”, si è soffermato “sulle tecnologie messe in atto di certo all’avanguardia e sui vitigni che costituiscono la novità del settore, come il fiano ed il sommarrello”.

Angelo Valentino, invece, ha rilevato innanzitutto che in Campania non vi è una tradizione dei vini dolci e che è “un vero peccato non poter contare sui lambiccati”. Ed ancora, ha indicato “la catalanesca come vitigno da destinare all’appassimento e rivolto un invito a recuperare le tradizioni ed a migliorare gli errori del passato”.

Nicola Venditti, inoltre, dopo un chiaro riferimento alle dispense rurali, si è soffermato “sul valore dei vini dolci che, finalmente, stanno trovando il loro spazio tra concorrenti come l’amaro, il limoncello ed il nocino”.

Fortunato Sebastiano, invece, ha indicato “il fiano e la barbera del Sannio come vitigni sui quali puntare l’attenzione”, e spiegato perché, a suo avviso, “non bisogna credere che si possa produrre vini dolci da tutti i vitigni”.

Luciano Pignataro, infine, dopo aver sottolineato che Pizzi, Valentino, Venditti e Sebastiano, “stanno facendo la storia dell’enologia in Campania”, ha aggiunto: “La nostra regione, anche in questo campo, ha potenzialità inespresse. Per questo bisogna coniugare le prospettive con le esigenze commerciali, specializzandosi sui passiti da nuovi vitigni, come il moscato del Fortore ed il sommarrello, in modo da caratterizzarsi sui vini dolci che gli altri non possono produrre”.

Al termine del convegno si è tenuta una degustazione dei migliori vini dolci del Sannio. In vetrina le aziende: Terra dei Briganti di Casalduni; Ca’stelle di Castelvenere; Masseria Parisi di Baselice; Castelmagno di San Bartolomeo in Galdo; Cantina del Taburno di Foglianise; e di dolci di Cioccannurca prodotta da Giravento di Melizzano e Panesillo della pasticceria Millevoglie di Ponte.

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