La Denominazione Franciacorta compie 40 anni. Un anniversario importante per l’intero territorio e

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Quarant’anni anni fa, il 21 luglio 1967 un Decreto del Presidente della Repubblica riconosce la Franciacorta come zona a Denominazione di Origine. Ad essere iscritti all’albo erano 11 produttori del territorio che, da una superficie di 31 ettari di vigneto a uve bianche, producevano 12.000 ettolitri di Pinot di Franciacorta. A 40 anni di distanza le aziende che imbottigliano con etichetta propria sono diventate 85 (e 330 i viticoltori) che producono, da una superficie di 2.000 ettari di vigneto, 108.000 ettolitri di vino base Franciacorta.

La storia
Una storia moderna ancora giovane ma che affonda radici lontane nel tempo. In Franciacorta si otteneva del vino “mordace” già nel sedicesimo secolo e vini fermi da sempre, ma solo per un consumo locale. Alterne vicende nella viticoltura e nella commercializzazione non davano smalto alla sua produzione. La rinnovata nascita dell’enologia, in Franciacorta, risale alla fine degli anni 50, quasi all’improvviso, con una nuova fiducia sulle potenzialità del territorio a produrre vini base adatti alla spumantizzazione. Nel ’67 arriva il riconoscimento della Denominazione Franciacorta voluta da un piccolo gruppo di produttori incoraggiati dalle nuove leggi italiane in materia di denominazione di origine. Il Pinot di Franciacorta doc era ottenuto da uve Pinot bianco con la possibilità di aggiunte di Pinot grigio e Pinot nero, con rifermentazione naturale in bottiglia o in vasca. L’inizio degli anni ’70 vide la fase del grande rinnovamento dell’enologia italiana. La Franciacorta aveva già costruito le sue solide basi per lanciarsi nella produzione di prodotti di qualità. Imprenditori e manager cominciarono ad acquistare terreni in Franciacorta, arricchendo le terre con vigneti da cui produrre in proprio dei vini buoni, per loro e per gli amici. Ma evidentemente la casualità poco si addice al carattere lombardo e le proprietà furono ben presto trasformate in un “laboratorio enologico”. Un’altra decina di produttori si unì al primo gruppo storico. Si poteva ancora utilizzare la rifermentazione in vasca, ma già allora la maggior parte dei produttori preferiva la ben più impegnativa rifermentazione in bottiglia. Gli anni ’80 furono quelli degli imprenditori che arrivarono in Franciacorta in cerca di vigneti nuovi o da rimodernare, che avevano lo spirito e i mezzi per partire e la volontà di affermarsi, anche se quello dell’enologia non era inizialmente il loro settore. Anzi, ebbero il grande merito di affidarsi subito a enologi e specialisti del settore che seppero valorizzare la qualità del prodotto. Fu il periodo in cui lo Chardonnay si affrancò dal Pinot bianco e confermò la sua perfetta sintonia con la terra di Franciacorta. Nell’83 i 50 ettari iniziali erano diventati 550 e le vendite di Pinot di Franciacorta superarono il milione di bottiglie. E le aziende raddoppiarono di nuovo. Gli anni ’90 iniziarono con la costituzione del Consorzio volontario e da qui comincia l’era contemporanea della Franciacorta e del Franciacorta Docg…

Per maggiori informazioni www.franciacorta.net.

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