Previsioni vendemmia 2006: abbondanti secondo l’ISMEA.

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La vendemmia 2006 si prevede abbondante. Nel prossimo autunno, infatti, si prevede possano uscire dalle cantine italiane più di 53 milioni di ettolitri di vino, con una crescita del  6% su base annua rispetto ai 50,6 milioni dello scorso anno ed un riallineamento sui livelli del 2004. E’ quanto emerge da una ricognizione preliminarmente svolta sullo stato dei vigneti, effettuata da Ismea e dall’Unione Italiana Vini, nella prima settimana di luglio. In generale, le condizioni climatiche invernali e primaverili hanno favorito un rigoglioso sviluppo vegetativo in tutta la Penisola, sebbene in alcune zone il freddo prolungato abbia fatto slittare in avanti di qualche giorno la fioritura e l’allegagione. Il ritardo vegetativo, peraltro, sembra essere recuperato quasi totalmente grazie ad un fine giugno molto caldo e soleggiato.

Nonostante la prolungata assenza di piogge degli ultimi tempi, al momento non si rilevano particolari problemi derivanti da stress idrico per le viti. Le precipitazioni dei mesi precedenti, infatti, hanno costituito una buona riserva di acqua nel terreno. Resta alta, comunque, l’attenzione degli operatori, perché una siccità prolungata potrebbe incidere negativamente sui livelli produttivi, pur eventualmente ricorrendo, dove possibile, all’irrigazione di soccorso. Il buon andamento meteorologico caldo e secco, fino ad ora, non ha favorito l’insorgere di patologie della vite. Quindi il 2006 si prevede buono anche sul fronte qualitativo. Le sporadiche grandinate di giugno, inoltre, non sembrano aver provocato tangibili effetti negativi. Scendendo nel dettaglio regionale si profila quanto segue:

Il Piemonte mostra una situazione piuttosto diversificata. All’abbondante produzione prevista per le province di Alessandria ed Asti, si affianca un lieve passo indietro del Cuneese dovuto essenzialmente ai Nebbioli. Proseguono, intanto, i normali lavori stagionali di potature verdi, cimature e lavorazioni del terreno. Sul fronte fitosanitario non si temono al momento attacchi di peronospora, mentre focolai di oidio hanno destato qualche preoccupazione, subito rientrata. Si teme però per la siccità, visto che le piogge di giugno non sembrano sufficienti ai vigneti piemontesi.

In Lombardia, le prime fasi fenologiche hanno mostrato un ritardo di 4 o 5 giorni, totalmente recuperato con le alte temperature di giugno. Incrementi produttivi piuttosto significativi si prevedono in Valtellina. Non si segnalano avversità particolari per quanto riguarda l’attacco di malattie della vite. L’oidio si è limitato a qualche piccolo focolaio subito spento. Anche qui c’è tensione per i danni che potrebbero derivare dal caldo persistente, sebbene le piogge di giugno dovrebbero consentire di scongiurare  problemi da  stress idrico.

Non ci sono attualmente prospettive di danni per la siccità neanche in Veneto, sebbene secondo gli esperti le precipitazioni siano addirittura inferiori rispetto al caldissimo e asciutto 2003. Decisive saranno le prossime settimane. Per ora si prevede una vendemmia abbondante.  Cacciata e fioritura, sono state ottime, non disturbate da intemperanze meteorologiche e non ci sono stati danni da malattie. I tempi di vendemmia si prospettano normali, quindi, non troppo anticipati, con attese molto buone rispetto alla qualità.

In Friuli Venezia Giulia, la campagna produttiva presenta una buona fioritura ed uno  sviluppo vegetativo lievemente in ritardo rispetto alle medie stagionali, dovuto al freddo protrattosi fino ai primi di giugno. Dal punto di vista fitosanitario non si riscontrano problemi. L’andamento climatico, invece, fa emergere situazioni di stress idrico.

Pochi giorni di anticipo si registrano per i vigneti del Trentino Alto Adige, con qualche problema solo nelle zone dove le precipitazioni sono state inferiori. Fioritura e allegagione sono state buone, sia in fondovalle che nelle zone collinari e di montagna. Si prevede, inoltre, una qualità ottima ed un recupero produttivo che sembra più accentuato in Alto Adige rispetto al Trentino.

In Emilia Romagna la fase di fioritura è stata ottima e la situazione sta procedendo nella norma, con qualche apprensione per la prolungata mancanza di piogge.

La Toscana ha registrato un anticipo di campagna, con una buona fioritura, interrotta però dal ritorno del freddo a fine maggio ed inizio giugno, seguita da una buona allegagione. Attacchi parassitari nella media del periodo, con alcuni casi di peronospora che, nel Senese, hanno indotto al diradamento dei grappoli.

In Umbria cacciata, fioritura e allegagione risultano migliori rispetto alla media. L’incidenza delle malattie è scarsa e le condizioni climatiche non presentano particolari condizioni sfavorevoli al normale andamento della campagna produttiva.

Simile la situazione per il Lazio dove, però, si stanno ancora valutando i danni dei temporali di inizio luglio. Il ciclo vegetativo è iniziato con un po’ di ritardo, ma il caldo di giugno ha indotto un buon  recupero. Gli interventi contro le crittogame sono stati inferiori alla media.

Nei vigneti marchigiani la cacciata è stata buona, mentre discrete sono state fioritura e allegagione in quanto avvenute in maniera non uniforme ed omogenea. Si è, inoltre, verificato qualche attacco di peronospora all’inizio del processo vegetativo.

La campagna viticola abruzzese è in linea con l’andamento medio stagionale. L’improvviso freddo primaverile ha determinato qualche difficoltà in fase di fioritura e allegagione. In alcuni vigneti sono anche iniziate le operazioni di diradamento, nell’ottica di una maggiore attenzione alla qualità.  Si sta comunque assistendo ad un ciclo produttivo regolare senza una rilevante presenza di malattie.

Buono lo stato dei vigneti campani, con aspettative positive per la prossima vendemmia.

La Puglia presenta una vegetazione considerata lussureggiante. Le fasi di fioritura e allegagione sono state ottime.  Le abbondanti piogge cadute in inverno e primavera hanno costituito le necessarie riserve idriche, indispensabili per il pieno sviluppo vegetativo delle viti. Sul fronte fitosanitario le problematiche maggiori sono state individuate nel Salento a causa di attacchi di peronospora, meno importanti invece nel Nord della regione.

In Sicilia, le prime fasi fenologiche sono considerate buone,  ma qualche leggera preoccupazione si sta diffondendo tra gli operatori per  i picchi di caldo che potrebbero influire sull’acidità delle uve bianche pregiudicandone la qualità. C’è stato qualche attacco di peronospora per le varietà più sensibili e si evidenziano focolai d’oidio a causa delle piogge invernali.

Apprensione per la persistente assenza di piogge sussiste anche tra i viticoltori sardi che, fino ad ora, hanno assistito ad un buon andamento della campagna.

FONTE: ISMEA.

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