Tinata si veste di nuovo con la vendemmia 2012

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Tinata Monteverro

Tinata, il cru che Georg Weber produce nella sua Monteverro, cambia veste e con l’annata 2012 si presenta con una nuova etichetta. Non più il profilo di Capalbio, il borgo antico che guarda dall’alto la proprietà, lo sguardo si spinge ora tra i filari di Syrah e Grenache di quel singolo vigneto al cui centro domina la grande quercia centenaria. Un paio di ettari di vigna in tutto da cui nasce un blend unico per la Toscana, una grande interpretazione di Maremma degli storici vitigni del Rodano, che alla elegante profondità che è loro caratteristica mescolano gli intriganti profumi della macchia mediterranea e le balsamiche brezze del mare, distante solo cinque chilometri.

Le vigne di Tinata hanno ormai superato il decimo anno di età, sono capaci di interpretare con finezza e complessità la terra di Capalbio anche in un’annata particolare come il 2012, che è stata accompagnata da una scarsa piovosità, anomala anche per la Maremma meridionale. Ma nel lungo, delicato periodo della stagione vegetativa, da maggio a settembre, le temperature si sono sempre mantenute su valori medi contenuti, senza creare condizioni di stress idrico in vigna. Una volta vendemmiati – nella seconda metà di settembre – Syrah e Grenache sono stati vinificati separatamente, sono seguiti 16 mesi di maturazione in barriques nuove al 40% ed in vasche in cemento a forma di uovo prima dell’assemblaggio finale. Nessuna chiarifica né filtrazione ha preceduto l’imbottigliamento, di Tinata 2012 sono state prodotte 6.770 bottiglie da 0.750, 528 magnum, 300 doppie magnum e 50 Jéroboam da 5 litri.

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Monteverro nasce nel 2003 ad opera di Georg Weber, giovane imprenditore bavarese che ha scelto Capalbio, estremo sud della Maremma toscana, come sua seconda patria. La proprietà interessa in tutto 50 ettari di cui 27 destinati a vigneto. Oltre a Tinata l’azienda produce altri tre vini rossi e due bianchi: al top si colloca Monteverro, blend di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot. Stesso uvaggio ma con uve provenienti da parcelle diverse per Terra di Monteverro, mentre Verruzzo è il vino di impianto più toscano grazie alla presenza del Sangiovese accanto a Merlot, Cabernet Sauvignon e Franc. I due bianchi dell’azienda sono infine l’importante Chardonnay in purezza e, nel segno del territorio, il Vermentino. A completamento della gamma, infine, la Grappa di Monteverro da vinacce di uve Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, ottenuta con il tradizionale sistema della distillazione discontinua.

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