Erano gli anni difficili che precedevano la formazione del Regno d’Italia, anni di instabilità politica, tumultuosi sconvolgimenti degli schieramenti, annessioni territoriali, continue ridefinizioni dei confini, quando nel centro di Modena – allora Ducato di Modena e Reggio – Cleto Chiarli iniziò a gestire una piccola trattoria, la Trattoria dell’Artigliere. Produceva in proprio il lambrusco per il suo locale, ricevendo il buon apprezzamento di tutti i clienti, tanto che nel 1860 decise di allestire nuovi locali per produrre il suo vino in più ampie proporzioni e dedicarsi totalmente a questa nuova attività. Oggi, 150 anni dopo, a portare avanti quella che è diventata nel tempo una grande azienda vinicola è sempre la famiglia Chiarli giunta ormai alla quarta generazione con i fratelli Anselmo e Mauro.
L’Azienda oggi comprende oltre alla sede storica, che risiede ancora negli edifici di Modena dove Cleto Chiarli la fondò, sette tenute agricole, tutte in provincia di Modena, e un’altra importante sede produttiva: la Cantina Cleto Chiarli costruita all’interno della Tenuta Cialdini dove nacque il famoso generale Enrico Cialdini. A più di un secolo di distanza, i rustici che sorgevano attorno alla villa sono stati riconvertiti in una splendida e modernissima cantina nella quale si svolgono tutte le fasi del ciclo produttivo di tutte le etichette a marchio Cleto Chiarli che, sotto l’egida del fondatore, raccoglie i vini di maggior pregio prodotti dall’azienda.
Con impegno e dedizione l’azienda ha saputo trasformarsi e crescere puntando sempre più alla qualità del prodotto fino a diventare vero polo d’eccellenza della produzione vinicola emiliana. Negli ultimi anni tante energie sono state spese anche nel progetto di valorizzazione del Lambrusco, che, da sempre nel cuore del pubblico e oggi anche in quello della critica più severa, sta riguadagnando così il suo posto tra i grandi vini italiani.