Il Raboso Piave verso la DOCG. Al 42° Vinitaly una degustazione di vini Raboso

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“Verso il Raboso Piave DOCG”, sarà il titolo della degustazione che il Consorzio Tutela Vini del Piave proporrà al 42° Vinitaly presso lo Stand della Regione Veneto, domenica 6 aprile alle 10. Un titolo che è molto di più di una sintesi d’effetto… Sarà, infatti, la più importante vetrina internazionale sul mondo enologico ad ospitare la prima degustazione di quattro diversi Raboso Piave Doc (annate 2003-2004) che per scelte di vigna e di cantina dei loro rispettivi produttori somigliano già molto a quello che – a partire dal dicembre 2009 – sarà commercializzato come il primo RABOSO PIAVE SUPERIORE.

Lo annuncia con giusto orgoglio Pierclaudio De Martin, presidente del Consorzio Tutela Vini del Piave, impegnato da tre anni nell’iter burocratico che porterà nei prossimi giorni all’ufficiale riconoscimento della denominazione “Superiore” da parte del Comitato Vitivinicolo Nazionale, per poi far approdare il Raboso Piave all’ambito titolo di vini a Denominazione Controllata e Garantita (DOCG), denominazione ancora assente in tutte le Doc della Provincia di Treviso e oggi attribuito solo a tre vini veneti (Bardolino Superiore DOCG, Recioto di Soave DOCG, Soave Superiore DOCG).

“Il Consorzio Tutela Vini del Piave – spiega De Martin – ha segnalato ai produttori di Raboso Piave Doc già nell’estate 2006 le nuove disposizioni di un Disciplinare, studiato insieme a loro e ad eminenti studiosi, che iniziava allora il suo lungo iter di approvazione presso i vari enti locali e nazionali. Fortunatamente i nostri produttori hanno voluto credere in questa nuova avventura che ci sta portando verso la DOCG e fin da quella vendemmia si sono attrezzati per seguire le disposizioni sull’acidità e sull’appassimento delle uve che il nuovo disciplinare del Raboso Piave Superiore impone. Così che oggi, oramai in vista della firma del decreto istitutivo di questa nuova denominazione, un vino realizzato secondo le “nuove regole” – e che per legge deve invecchiare 3 anni prima di essere immesso sul mercato –  ha già quasi due anni di maturazione alle spalle e sarà quindi pronto a vestire la nuova, importante etichetta, a partire dall’inverno 2009″.

Il “Raboso Piave Superiore” dovrà, secondo il nuovo disciplinare, avere rese inferiori a quelle richieste oggi (120 quintali per ettaro in luogo dei 140 richiesti dalla DOC) e sarà regolamentato fin dall’impianto del vigneto, grazie a precise indicazioni sul numero minimo di ceppi per ettaro. Ma, soprattutto, regolamenterà la pratica dell’appassimento che oggi molti produttori adottano senza che questa sia stata contemplata dal disciplinare della DOC.

“Regolamentare percentuali e tempi dell’appassimento – spiega De Martin – era oramai necessario a causa della sempre maggior diffusione di tale pratica tra i produttori. D’altronde in molti casi è stata proprio questa ad aver determinato i lusinghieri successi del Raboso negli ultimi anni, dal momento che conferisce al vino quella rotonda morbidezza che il mercato gli richiede”.

Per ottenere il titolo di “Superiore” il Raboso Piave, inoltre, dovrà anche presentare percentuali di acidità totali inferiori e a tassi alcolici superiori, aumentando così la propria morbidezza ma senza sacrificare il proprio inconfondibile carattere.

Ed è secondo questi criteri, già in parte diffusi da tempo presso i produttori della Doc Piave, che sono stati realizzati, già nelle annate 2003-2004 (ricordiamo che il Raboso Piave Doc è uno dei pochi vini italiani a dover invecchiare per almeno 36 mesi prima di essere commercializzato) i vini che saranno proposti dal Consorzio Tutela Vini del Piave domenica 6 aprile al Vinitaly: una sorta di degustazione “en primeur” di un vino che verrà, molto atteso dal pubblico e tenacemente voluto dal Consorzio stesso e dai suoi produttori associati.


Marina Grasso (335.8223010)
Marketing e Comunicazione
Consorzio Tutela Vini del Piave D.O.C.
Via Toniolo, 12 – 31100 TREVISO
Tel. 0422.591277 – Fax 0422.412625
consorzio.piave@tv.camcom.it

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