A Novara la prima settimana di “Buono… non lo conoscevo!”

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L’enoteca Mombaruzzo di via Fratelli Rosselli, 1/D Novara ospita la prima Settimana di “Buono… non lo conoscevo!”, progetto culturale promosso da Go Wine, associazione nazionale di consumatori-turisti del vino tutto dedicato ai vitigni autoctoni italiani. In questa particolare settimana il locale proporrà in degustazione 6 vini della selezione “Buono… non lo conoscevo!”, tutti espressione di vitigni autoctoni italiani rari o comunque di difficile reperibilità.

Ecco di seguito vitigni-vini protagonisti della settimana:
Premetta – Institut Agricole Regional (Valle d’Aosta)
Pigato – Le Rocche del Gatto (Liguria)
Durella– Corte Moschina (Veneto)
Lacrima di Morro– Mancinelli Stefano (Marche)
Vernaccia Nera – Antico Terreno Ottavi (Marche)
Pecorino – Farnese Vini (Abruzzo)

Per ulteriori informazioni: Associazione Go Wine – Piazza Risorgimento, 5 – Alba (Cn), tel 0173 364631 – e.mail ufficio.soci@gowinet.it, oppure Enoteca Mombaruzzo – Via Fratelli Rosselli, 1/D – Novara, tel 0321 611153.

Il progetto “Buono… non lo conoscevo!”

Il progetto di Go Wine per dare voce ai vini autoctoni rari o…poco conosciuti “Buono…non lo conoscevo!”:  quante volte capita di fare questa affermazione quando degustiamo un vino di cui non sapevamo l’esistenza! O quando gustiamo un prodotto tipico mai assaporato prima…

Si rinnova così un’iniziativa con la quale Go Wine mira a favorire la conoscenza, la diffusione e l’acquisto di vini non facilmente reperibili dal consumatore. O perché si tratta di piccole produzioni o perché di vini meno conosciuti e/o che non sempre il socio trova nelle enoteche della sua città. Si intende così inviare un messaggio di cultura, cui far seguire un’opportunità di degustazione e consumo a casa propria.

Un’operazione che si rivolge a vini di qualità, espressione di vitigni autoctoni e legati alla cultura del territorio. Ogni vino infatti appartiene ad una specifica area viticola, a volte anche molto circoscritta; “Buono…non lo conoscevo” si propone dunque come progetto pensato per valorizzare i vitigni autoctoni italiani e per dare a essi maggior voce.

Questo concetto trova la sua estremizzazione in alcuni vitigni anche più rari per diffusione e produzione, ma sempre espressione di questa unicità che è il tratto distintivo che ha cambiato da oltre un decennio la figura del consumatore del vino di qualità.

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