Lessini Durello: boom nei consumi dello spumante autoctono.

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A poche settimane dalle festività natalizie le scorte di Lessini Durello Metodo Classico non sono più sufficienti a soddisfare le richieste crescenti da parte del mercato, l’impennata di vendite, con un +25% rispetto allo stesso periodo nel 2006, ha coinciso con l’inizio dell’autunno e i produttori temono di non avere bottiglie sufficienti per i mesi di dicembre e gennaio, periodo nel quale notoriamente i consumi di bollicine in Italia sono al massimo. Ad oggi vengono prodotte nella denominazione a cavallo tra Verona e Vicenza – un territorio collinare di 20mila ettari di cui 600 a vigneto specializzato – circa 500mila bottiglie all’anno di vino Lessini Durello. Di queste, 40mila bottiglie sono spumantizzate secondo il Metodo Classico, che prevede un affinamento di almeno 24 mesi in bottiglia.

«Quello che ci viene richiesto oggi – spiega Andrea Bottaro, Presidente del Consorzio di Tutela Vino Lessini Durello – sono bottiglie di Spumante Lessini Durello metodo classico di annate quali 2003, 2002, 2001. Tutte produzioni di indubbio pregio. Il punto è che in quel periodo i produttori non avevano previsto una così forte crescita delle richieste col risultato che oggi, a metà autunno 2007, alcune aziende si trovano in una situazione di vera emergenza».
Il mercato di riferimento per le produzioni di Lessini Durello è ancora il Veneto e la piazza vicentina primeggia su tutti, in termini di consumi. Tuttavia, in base ad una rilevazione statistica curata dal Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, anche le richieste di Verona, seguita a ruota dalle altre provincie venete, registrano il segno più. Buone le performance di vendite a Milano per quanto riguarda ristoranti e wine bar di fascia medio-alta, mentre si stanno registrando ordini anche da parte della ristorazione partenopea, da sempre alla ricerca di bollicine da abbinare alla tipica cucina a base di pesce.

«E’ una situazione molto positiva per la nostra denominazione – prosegue Andrea Bottaro – ma che ci impone anche una riflessione seria: la via della promozione intrapresa fin qui dal Consorzio comincia a dare risultati importanti. Significa che siamo sulla strada giusta. Ora però è necessario un passo in più da parte dei produttori: preso atto delle richieste in forte crescita per il Lessini Durello è necessario incrementarne le produzioni e proseguire nelle azioni di valorizzazione delle nostre bollicine autoctone soprattutto nella ristorazione». Il disciplinare di produzione del Lessini Durello Spumante prevede almeno l’85% di Durella, il vitigno autoctono originario della Lessinia, già noto nel passato col nome di Durasena. Si tratta di una varietà di uva a bacca bianca, dal grappolo compatto e alato. La buccia è molto dura e resistente e il mosto che si ottiene presenta una forte acidità. Proprio per queste inconfondibili caratteristiche il Durello è particolarmente adatto alla spumantizzazione sia attraverso il tradizionale Metodo Classico sia col metodo Charmant.

Il Lessini Durello per le sue peculiarità si presta bene per numerosi abbinamenti con piatti tradizionali e dai sapori decisi come quello della Sopressa o del “Bacalà alla Vicentina” per proseguire poi con piatti più elaborati a base di pesce, uova e formaggi. La moda del momento però vede nel Lessini Durello il “vino dell’incontro”, da bere come aperitivo o da consumare in momenti di festa, le cui inconfondibili bollicine racchiudono tutte le caratteristiche del territorio da cui esso ha origine. (www.montilessini.com).

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