Cinque vini della famiglia Zonin nell’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2008.

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Sono ben cinque i vini della Famiglia Zonin che faranno parte della nuova guida 2008 in uscita il prossimo Ottobre, scelti dall’autorevole esperto Luca Maroni: il  Nero d’Avola 2005, Feudo Principi di Butera, il Tamanis 2006, Tenuta Ca’ Bolani, il Phileo Rosé, Tenuta Il Bosco, l’Amarone 2004, Casa Vinicola Zonin e l’Acciaiolo 2004, Castello d’Albola. Sono vini sui quali Gianni Zonin e la sua famiglia ha sempre creduto e sono soprattutto vini che il pubblico ama senza riserva, perché premiano la bevibilità e la piacevolezza. Richiesto di esprimere le sue impressioni di produttore sui vini scelti da Luca Maroni, Gianni Zonin ha risposto:

Nero d’Avola 2005 – “La Sicilia – dove arte, cultura, storia e paesaggio si fondono – produce grandi vini solari e mediterranei, tra tutti il Nero d’Avola. Nelle terre bianche del Feudo Principi di Butera questo vitigno esprime il massimo della sua tipicità, unitamente ad una profondità aromatica sorprendente e ad una coinvolgente eleganza. Un vino che mi sorprende ad ogni vendemmia e che personalmente amo moltissimo.”

Tamanis 2006 – “Il terroir di Aquileia ribadisce il suo grande potenziale, non solo per il Refosco dal Peduncolo Rosso ed i vitigni internazionali Merlot e Cabernet, ma anche per i bianchi di eccellenza, che in questa terra sono intensi ed ampi. In particolare questo Sauvignon, ottenuto nella vigna Tamanis, alle noti vegetali, tipiche del vitigno, aggiunge innumerevoli e piacevoli note di frutta esotica.”

Phileo Rosè Extra dry – “L’Oltrepò Pavese, è terra vocata per il Pinot Nero, lo conferma ancora una volta questo rosè. Uno spumante vinificato in purezza, di grande finezza, morbido e carezzevole al palato. Proprio per questo sta riscontrando un grande successo tra i nuovi consumatori che ne apprezzano anche le piacevoli nuance floreali.”

Amarone 2004 – “Amo l’Amarone, figlio della migliore tradizione veneta, con la sua forte personalità. L’Amarone Zonin è ampio, persistente e maestoso senza prepotenza. Ambasciatore nel mondo del grande vino italiano.”

Acciaiolo 2004 – “E’ il mio vino del cuore, il vino che per primo ha realizzato il mio sogno: quello di produrre uno dei più straordinari rossi al mondo nella nostra tenuta del Chianti Classico, territorio a cui sono veramente legato, poichè, plasmato via via dall’intervento dell’uomo, è culla di civiltà ed operosità.”

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