Presto la prima bottiglia marchiata dal Consorzio Candia dei Colli Apuani DOC.

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La prossima vendemmia potrebbe regalare le prime bottiglie (circa un centinaio di quintali) di Doc marchiate Consorzio Candia dei Colli Apuani. E sarebbe un risultato straordinario per la Provincia di Massa Carrara che per la prima volta metterebbe sul mercato un Doc unico in rappresentanza dei 25 produttori iscritti al Consorzio. Un progetto, in realtà è già molto di più, come fa intendere il Presidente del Consorzio, Aurelio Cima che permetterebbe anche all’uva dei piccoli produttori dell’area Candia di finire in enoteche, ristoranti e piccola distribuzione locale, e in futuro, una volta consolidato il progetto, anche nei mercati internazionali di nicchia. Possiamo parlare di una fase 1 per il più importante Consorzio apuano che sta studiando per diventare “grande” come lo sono in Toscana, tanto per fare alcuni esempi, il Chianti e il Brunello di Montalcino.

“Proveremo – ammette il presidente Cima – a imbottigliare un centinaio di quintali di vino come Consorzio e non più come singole aziende. E’ una prima fase di sperimentazione molto delicata che dovrà portarci, nell’arco di un paio di anni, ad avere un vino unico espressione del Consorzio. Questo è anche il preludio alla realizzazione di una cantina comune che sia di stimolo e di aiuto per i piccoli produttori che non potrebbero permettersi operazioni commerciali di un certo livello e agli acquisti collettivi che sono fondamentali per ridurre i costi. In questo modo – spiega Cima – daremo la possibilità anche alle aziende non strutturate di avere una fonte di reddito extra e gradualmente di entrare nei mercati attraverso la formula consortile. Un marchio unico per tutti i vini di Candia: è un sogno che prende forma dopo anni di work in progress”.

Intanto, le piogge cadute in questo fine settimana hanno fatto un gran bene ai vitigni autoctoni e della Toscana che si trovano una ventina di giorni in anticipo sulla normale stagione e sulla fioritura. Ora c’è solo da sperare che se piogge saranno, saranno moderate e leggere come quelle cadute nel fine settimana. Ma se da un lato l’acqua è stata accolta con piacere dai produttori dall’altra si affaccia sulle colline Apuane il nemico storico dei vitigni: la peronospora. Il clima primaverile e le piogge che si sono alternate in queste settimane potrebbero aver favorito l’avvio di una infezione primaria.

“Le piogge – spiega Roberto Verzanini, Direttore del Consorzio – potrebbero avere attivato le condizioni di partenza dell’infezione primaria peronospora, un fungo molto comune e conosciuto dai produttori che deve però, essere preso con le molle. Attacca le foglie, manifestandosi con macchie translucide che sembrano di olio, e successivamente di estende ai fiori e ai germogli, che si ricoprono di una sorta di muffa bianco-giallastra. Il fungo – precisa – difficilmente porta alla morte della pianta ma provoca il disseccamento e la caduta dei tessuti colpiti, con un forte deperimento della vegetazione delle vite, accompagnato da scarsa produzione di fiori e frutti.  E’ quindi opportuno – conclude Verzanini – effettuare il primo trattamento con prodotti ad azione sistemica che penetrano nella pianta e si spostano al suo interno garantendo la protezione della vegetazione di accrescimento. I nostri uffici sono a disposizione per informazioni sui trattamenti ammessi”.

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