Seguendo la leggenda, incontri una storia. Il nuovo percorso dell’Ente Tutela Vini di Romagna.

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Alla luce di alcuni significativi cambiamenti, l’Ente Tutela Vini di Romagna presenta il percorso compiuto nell”ultimo anno di attività, le ragioni che lo hanno motivato, gli obiettivi di promozione e comunicazione per gli anni 2006/2007, ed anticipa la stesura dei nuovi disciplinari di produzione. Per la Romagna ed i romagnoli il vino è sempre stato la voce dell’ospitalità. Un antico detto popolare sostiene che “un po’ d’ombra ed un bicchiere di vino non si negano ad alcuno”. Uno spirito che anima anche le nuove generazioni dei viticoltori romagnoli che producono vini seguendo le più moderne tecniche di coltivazione delle viti e di vinificazione, senza abbandonare il sicuro solco della tradizione. E che esprimono ancora l’orgoglio di chi, presentando od offrendo i proprio vino, dice con gli occhi : “Questo è il vino della mia terra”. Una terra che corre tra il Mare Adriatico e l’Appennino increspandosi in poggi e colli disegnati dalle geometrie di frutteti e  vigneti alternati da case coloniche, borghi, torri e rocche. E’ una visione che accompagna e affascina chi corre lungo la Via Emilia o l’Autostrada A14, solcando le verdi e rigogliose pianure.

Da questo paesaggio e da questa terra nascono l’Albana di Romagna DOCG, primo vino bianco italiano riconosciuto a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, un vino dai riflessi dorati che conserva la luce del sole dell’estate e il Sangiovese di Romagna DOC, dal sottile profumo di viole che scalda il cuore nelle sere d’autunno. Ed ancora il Trebbiano di Romagna DOC, il Pagadebit di Romagna DOC,  la Cagnina di Romagna DOC e le più recenti DOC Colli d’Imola, Colli di Faenza e Colli della Romagna Centrale. Vini che nei nomi, nei profumi e nei sapori, raccontano un territorio ed una storia.

Una storia di lunga data un cui positivo e fondamentale impulso è arrivato nel 1962 quando a Faenza attorno a un tavolo si ritrovarono i difensori più agguerriti dei vini romagnoli, tra i quali l”allora sindaco della città Elio Assirelli ed il segretario comunale Alteo Dolcini, che delinearono struttura e compiti del Consorzio Vini di Romagna, “per la difesa dei vini tipici romagnoli”; organismo che nell’ottobre dello stesso anno venne costituito legalmente per assumere dopo poche settimane la denominazione Ente Tutela Vini di Romagna. Era così nato un consorzio fra i produttori di uva, cantine, aziende vinicole, per indirizzare, regolamentare e qualificare la produzione del vino in Romagna. Da allora il Consorzio ha sviluppato ed incrementato la propria attività allargando il numero dei viticoltori e delle cantine associate, rendendosi protagonista della crescita enologica della Romagna che ha raggiunto in questi ultimi anni alti livelli di eccellenza qualitativa.

Il Consorzio in numeri: 10 Cantine Cooperative, 80 Produttori vinificatori, 13 Imbottigliatori, 7.870 Aziende viticole. Inoltre sono tre le enoteche dove il visitatore può degustare la migliore produzione vinicola romagnola: Ca’ de Bé a Bertinoro, Ca’ de Vèn a Ravenna e Osteria di Piazza Nuova a Bagnacavallo.

Confermando l’originalità tipica del pensiero e del carattere dei romagnoli, nel ’62 venne scelta come immagine di connotazione dei vini l’effige del Passatore (al secolo Stefano Pelloni, 1824-1851) brigante ed avventuriero che nella metà dell’800 scorazzava per le terre di Romagna. Ancora oggi questa effige contraddistingue le bottiglie delle aziende vitivinicole associate all’Ente Tutela Vini.

Per accompagnare adeguatamente l’attuale fase di evoluzione (di valore e reputazione) dei vini tipici di questo spicchio d’Italia, è però sembrato necessario rilanciare l’immagine dell’istituzione che li rappresenta attraverso una formula grafica e di contenuti giovane, moderna, internazionale, capace di rappresentare coerentemente lo spirito gaudente di questa terra. Da qui un restyling che ha tenuto in forte considerazione: la storia recente delle produzioni tipiche locali di qualità, la valorizzazione dei territori, gli orientamenti del mercato nazionale ed internazionale, l’esperienza di successo di coloro che hanno scelto di promuoversi in modo decisamente nuovo e alternativo, i nuovi stili di vita di chi desidera coltivare il piacere del vino.

Il marchio del Passatore è stato ridisegnato (dall’agenzia Pubblicahouse di Faenza che ha ideato anche tutta la campagna promozionale) con un tratto molto simile al precedente soprattutto nella riproposizione della tecnica che ricorda l’antica stampa romagnola dei tessuti, ma decisamente “alleggerito” grazie a contrasti di chiaro/scuro resi più limpidi e netti, e a una scelta di rosso più intenso, più “vinoso”. La forma, rimasta comunque ovale, asseconda oggi il profilo del Passatore rendendone più vivo, plastico, armonioso l’impatto complessivo.

La campagna promozionale istituzionale porta il messaggio seguendo la leggenda, incontri una storia e propone una body copy che intende ripercorrere le motivazioni che abbinano il Passatore ai vini di Romagna:
Quell’uomo era passionale, esuberante, amato dalla gente.
Così il vino della Romagna: intenso, profondo, straordinariamente capace di incontrare gusti e generazioni diversi.
Un giorno, oltre gli eventi, la leggenda del primo ha incrociato la storia del secondo divenendone il simbolo d’appartenenza e valore.
Oggi, il profilo del Passatore interpreta il carattere del nostro territorio, la vitalità del nostro impegno, il meglio del vino della Romagna.

La campagna di prodotto nasce all’insegna di un messaggio di svolta rispetto alla precedente linea comunicativa, e due body copy per ora focalizzate sui due vini più rappresentativi del territorio romagnolo (Sangiovese e Albana) dal tono descrittivo ma anche fortemente emozionale ed evocativo:
E’ rosso, rosso rubino, a volte violaceo.
Ha un profumo vinoso, delicato che ricorda la viola.
Ha un gusto asciutto, armonico, pieno, rotondo.
Il Sangiovese di Romagna entra dentro come un viaggio di quelli che lasciano il piacere della scoperta, il gusto del ricordo, la voglia di tornare a riviverlo.
Berlo è come un bacio: kiss me
wine me
Sangiovese di Romagna D.O.C. è vino certificato e garantito dal Passatore, dal 1962 simbolo d’appartenenza e valore.

E’ bianco, leggero, profumato, della sposa.
Compagno amabile, caldo, armonico della festa.
Vellutato, intenso, generoso dono per l’ospite.
E’ la più antica tradizione della terra di Romagna: è Albana.
Berlo è come un bacio: kiss me
wine me
Albana di Romagna D.O.C.G. è vino certificato e garantito dal Passatore, dal 1962 simbolo d’appartenenza e valore.

Cambiamenti, dunque, che riguardano l’immagine dell’Ente ma anche i contenuti dei disciplinari che regolano ed identificano le produzioni DOC romagnole. Infatti, sono in fase di studio e prossimamente verranno modificati i disciplinari di Sangiovese, Trebbiano, Cagnina e Pagadebit. Quello dell’Albana è invece già stato aggiornato lo scorso anno.


Ufficio Stampa, per Pubblicahouse: P&P di Pierluigi Papi tel. 0545 61141 –  338 3648766 pep@agenziastampa.ra.it.

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