5 Grappoli Duemilavini: l’Olimpo del vino in Puglia.

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I “5 grappoli” dei vini dell’Olimpo di Puglia. Consegnato l”ambito premio direttamente dal patron della Duemilavini, la guida vini dell’Ais, associazione italiana sommelier. Si chiama Franco Maria Ricci che è anche il presidente dell’Ais Lazio. È venuto in Puglia per presenziare all’evento del 18 marzo scorso nella sala conferenze dell’Antica Masseria (fra Putignano e Turi). All’evento ha partecipato anche il presidente pugliese dell’Ais, Vito Sante Cecere. E per l’occasione, la prima assoluta di un evento di tal genere in Puglia, c’era anche il vicepresidente nazionale dell’Ais, associazione italiana sommelier, Vincenzo Ricciardi. A introdurre l’evento, il “videosommelier” (così è stato ribattezzato dalla platea) Eustachio Cazzorla, l’enogiornalista di Antenna Sud e conduttore sull’emittente di Puglia e Basilicata della trasmissione monotematica “Sommelier”.

Tranne il Tretarante (primitivo 2003) di Mille Una, si è trattato di riconferme della votazione ricevuta lo scorso anno. Due vini della Doc Castel del Monte, lo Chardonnay Pietra Bianca (2004) di Tormaresca e un vitigno ormai di gran moda e gusto, il nero di Troia del Puer Apuliae (2003) di Rivera. C’è poi il Nero (2003) di Conti Zecca (tagli fra l’autoctono negramaro al 70% e l’internazionale cabernet sauvignon al 30%), il Platone (2002) delle Tenute Al Bano Carrisi e il Graticciaia (2000) negramaro in purezza di Agricole Vallone. Quest’ultimo è l’unico vino di Puglia giudicato da invecchiamento dalla guida dell’Ais edita in 70mila copie, prossima ad essere tradotta in più lingue, frutto delle degustazioni di 14mila vini fatte da 65 sommelier professionisti.

Tutti i produttori hanno ritirato il premio, tranne Al Bano che ha mancato l’evento trattenuto da impegni altrove. Delusione tra i numerosi “4 grappoli”, ma lo stesso Ricci ha tranquillizzato «si tratta di votazioni fra l’85 e il 90, quindi molto prossime al 91 che è il minimo dei 5 grappoli». E poi il presentatore a giugno dell’Oscar del vino (quest’anno in Piazza del Popolo a Roma e in onda in differita su Raiuno) non ha mancato di rimarcare i punti fermi su cui si batte da tempo «Doc e Docg non sono necessariamente sinonimo di qualità, ne basterebbero 12 o 15 in tutta Italia – e poi -. È inutile la distinzione fra vitigno autoctono e vitigno internazionale, perché questi ultimi, in ogni differente terra in cui vengono coltivati, acquistano caratteristiche tutte proprie». Alla domanda su cosa fare per avere altri “5 grappoli” in Puglia, la risposta è secca «bisogna migliorare in qualità, quindi lavorare meglio in vigna. Se potessi decidere, darei incentivi ai contadini che migliorano i propri vigneti». Dal pubblico c’è stato chi ha chiesto una maggiore presenza dell’Ais nel mondo della scuola. Ricci non ha tergiversato «l’Ais fa già da sé scuola di vino. Di degustazione. La scuola alberghiera dovrebbe farlo anch’essa ma ha bisogno di reinventarsi un ruolo in tal senso».

Presente all’evento anche l’assessore regionale Massimo Ostillio che ha detto di credere fermamente nel binomio turismo vino. E in tal senso l’Ais Puglia ha un progetto nel cassetto, portare nelle piazze d’Italia, carichi di prelibatezze e di buon nettare di Bacco pugliese, i due vagoni d’epoca delle Ferrovie del Sudest di proprietà del Parco letterario Tommaso Fiore di Noci. Un primo test è stato effettuato con successo nell’autunno scorso in Veneto.

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